Coronavirus

Covid «Da una settimana in attesa di tampone. Mio figlio non può accedere neppure alla Dad»

coronavirus tamponi

GROSSETO – «Neppure la didattica a distanza. Mio figlio è a casa da venerdì 15 ottobre ed era stato messo in quarantena fino al 17 ottobre per un possibile contatto positivo il 7 ottobre. Non abbiamo però saputo più nulla: non gli hanno fatto il tampone e dunque non può tornare a scuola, ma siccome non risulta la positività non può essere attivata neppure la didattica a distanza nei suoi confronti». La situazione sta diventando sempre più comune tra i ragazzi della nostra provincia, con giorni di scuola persi in attesa di un tampone o del risultato.

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«Siamo stati contattati dall’ufficio di igiene pubblica della Asl il 14 ottobre e ad oggi, sebbene non abbia sintomi, siamo ancora in attesa di capire cosa fare – afferma la mamma del ragazzo, che vive a Grosseto -. Ad oggi, 22 ottobre, non siamo ancora stati contattati, non possiamo fare il tampone a pagamento e lui ha già perso una settimana di scuola; inoltre non si sa quando saremo contattati nonostante la richiesta di tampone sia segnata urgente e l’unica risposta che mi è stata data è stata “dovete aspettare la chiamata”».

«E se dopo tutto questo tempo lui risultasse positivo asintomatico? La settimana precedente la chiamata ha frequentato scuola, amici, parenti, pur rispettando le distanze di sicurezza, ma potrebbe aver infettato chiunque ed ora è passata un’altra settimana in cui quelli che potrebbero essere stati infettati da lui hanno avuto contatti con altre migliaia di persone. Ma se invece di mio figlio ci fossi stata io che ho un’attività, chi mi avrebbe ripagato dei giorni di chiusura extra quarantena che avrei dovuto affrontare?».

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