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Coronavirus, Uil: «In Maremma il settore pubblico non incentiva lo smart working»

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GROSSETO – “La vicenda del Covid-19, stando all’aumento dei contagi, ad oggi oltre 10mila, non ha portato, purtroppo, quegli insegnamenti preventivi che la prima parte della pandemia, sviluppatasi tra marzo ed aprile di quest’anno, costellata di decessi e contagi, doveva suggerire”.

A scriverlo, in una nota, la Segreteria UilFpl Area vasta Toscana sud est Siena–Arezzo–Grosseto.

“Purtroppo – prosegue la nota Uil -, registriamo che detta vicenda, a nostro avviso, non ha portato “consiglio” a molti enti pubblici del territorio, quali la Provincia di Grosseto, il Comune di Castiglione della Pescaia e quello di Monte Argentario ad esempio, che, sempre a nostro avviso, non hanno applicato l’articolo 263 della legge 77/2020 (quello del rientro in sicurezza al lavoro, per intenderci), dato che questo imponeva agli stessi di organizzare il lavoro dei propri dipendenti e l’erogazione dei servizi attraverso la flessibilità dell’orario di lavoro, rivedendone l’articolazione giornaliera e settimanale, introducendo modalità di interlocuzione programmata, anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza con l’utenza, applicando il lavoro agile al 50 per cento del personale impiegato nelle attività che possono essere svolte in tale modalità.

Sostanzialmente non è stato fatto nulla, o quasi, dato che allo stato, in detti enti, la stragrande maggioranza del personale è al lavoro “in presenza”.

In qualche caso, da quello a cui abbiamo assistito, si è forse cercato di applicare altri istituti, tipo l’articolo 90 della legge summenzionata, riferita ai casi particolari in ragione dell’età, della condizione di rischio derivante da immunodepressione, ma, sostanzialmente, si è eluso il dettato normativo dell’articolo 263.

Adesso – conclude la Uil -, che con l’aumento dei contagi il dpcm del 13 ottobre scorso (cui seguiranno sicuramente altri più restrittivi) incentiva il lavoro agile con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della Pubblica Amministrazione, garantendo almeno la percentuale di cui all’articolo 263, comma 1 (“ergo”, quella del 50%), ci domandiamo e domandiamo se la norma verrà finalmente applicata, dato che è necessaria ed ineludibile per la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini, che, per la UilFpl viene prima di tutto”.

 

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