Amiata

Fratelli d’Italia: «Quale futuro per il settore della castanicoltura?»

Castagne 2017

ARCIDOSSO – “Quale è la situazione prevista per l’anno 2020 per il settore castanicoltura?”.

A chiederlo è Guendalina Amati, consigliere dell’Unione e coordinatrice del circolo Fratelli d’Italia-Amiata, con una interrogazione rivolta al presidente dell’Unione dei Comuni Amiata Grossetana.

“Ma l’interrogazione presentata non si ferma qui – commenta Amati -, anzi i quesiti che pongo sono molteplici, e toccano diversi aspetti di questo settore, che risulta tra i più importanti dell’economia amiatina”.

“Il castagno ed il suo prodotto – prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia – hanno da sempre rappresentato una risorsa importante per l’Amiata. Infatti, con lo scopo di valorizzare opportunamente tale prodotto nel febbraio del 2000, circa vent’anni fa, venne fondata ad Arcidosso l’Associazione per la Valorizzazione della castagna del Monte Amiata Igp”.

“Tra le diverse finalità dell’associazione – spiega Guendalina Amati – vi è ad esempio anche quella della valorizzazione e la tutela della castagna e del suo territorio tramite interventi volti al miglioramento delle condizioni di produzione, oppure quella relativa alla promozione del prodotto e delle attività culturali e scientifiche legate al patrimonio castanicolo, al monitoraggio e alla salvaguardia del castagno dalle fitopatie, attraverso specifici programmi di lotta biologica ed integrata, e molte altre”.

“Ad oggi, purtroppo – dice Amati –, tutte queste e altre informazioni non sono chiare, oppure non vengono opportunamente messe a conoscenza e disposizione dei consiglieri dell’Unione, e quindi di tutta la comunità amiatina. Esiste un sito web che dovrebbe essere fruibile ma soprattutto aggiornato, dove le uniche notizie che troviamo sono i Progetti 2015, gli eventi 2013 ed un riferimento alla presentazione di proposta di Pit da parte di un’altra associazione entro il 16 gennaio 2017 in Regione. Peccato, però, che adesso siamo nel 2020”.

“Ecco quindi – commenta la consigliera – la necessità di conoscere, tramite l’interrogazione presentata, come stanno veramente le cose e soprattutto cosa sta mettendo in atto l’associazione e quali sono le iniziative intraprese per promuovere, sponsorizzare e difendere la castagna del Monte Amiata Igp nell’anno 2020? Quanti e quali sono i soci aderenti all’associazione? Quali comuni vi aderiscono? Quali trasformatori e commercianti fanno parte dell’associazione? A che punto è la problematica legata al cinipide e quella relativa alla muffa, che è una questione non solo locale ma anche nazionale. Cosa ha fatto l’associazione (progetti e bandi) per proteggere, valorizzare, sponsorizzare ed aiutare la castagna del Monte Amiata ed i suoi produttori? In vista della raccolta delle castagne e della commercializzazione 2020 delle stesse, cosa ha promosso relativamente a queste attività, sia a livello regionale, sia a livello nazionale per aiutare il prodotto amiatino?”.

“Queste – continua Guendalina Amati – sono solo alcune delle domande che ho rivolto nell’interrogazione, dalle quali non solo la sottoscritta, ma anche le tante attività produttive della zona, aspettano urgenti riposte, in special modo in un momento come quello attuale, in cui la crisi economica è forte”.

“Avere un prodotto tutelato e valorizzato in modo deciso, attraverso una promozione a tamburo battente sui mercati, nei canali di vendita e nelle varie campagne a livello nazionale, è non solo importante, ma essenziale. Un prodotto di eccellenza come la castagna Igp del Monte Amiata deve essere tutelato e sostenuto, sia dalle amministrazioni comunali e sovracomunali, sia dalle associazioni; quest’ultime, tra l’altro, nate proprio a questo scopo. Sostenere e promuovere un prodotto significa salvaguardare l’intera economia del territorio ed il tessuto sociale ad essa collegato”, conclude Guendalina Amati.

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