Grosseto

Coronavirus, Ulmi: «Servono più aule al Fossombroni, chiederò l’intervento della Regione»

GROSSETO – “L’appello della preside dell’Istituto Fossombroni Francesca Dini ad avere più aule deve essere raccolto e in Regione mi farò promotore per avere maggiori aiuti per l’ampliamento delle scuole e per l’adeguamento degli spazi”.

A scriverlo, in una nota, il consigliere regionale della Lega Andrea Ulmi. “Ho letto la polemica sollevata dai Cobas sulla didattica a distanza – afferma Ulmi -. In questo caso, pur comprendendo che ci sono forti differenze rispetto a quella in presenza, non posso che sostenere la preside Dini che, in un momento di emergenza, sta facendo ciò che avviene in altre realtà, cioè avvalersi, almeno in parte, delle possibilità offerte dalle moderne tecnologie.

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Semmai devono far riflettere le sue parole, indirizzate alla Provincia che è competente per materia, di poter avere aule in più. Io stesso me ne sono fatto portavoce con il presidente Antonfrancesco Vivarelli Colonna che si è attivato più volte in cerca di soluzioni. Per quanto mi riguarda, raccolgo questo appello e lo porterò in Regione, perché la scellerata riforma delle province anche in questa fase sta dimostrando tutti i suoi limiti e senza un ente sovraordinato pronto ad intervenire in maniera massiccia rischiamo che queste richieste, che provengono anche da altre scuole, continuino a cadere nel vuoto.

Una scuola, il Fossombroni, che è in continua crescita e questo non può penalizzarla. La preside Dini ha dimostrato in questi anni le sue grandi capacità e la sua voglia di innovare, rendendo il ‘Fossombroni’ un istituto sempre più frequentato anche grazie alle nuove offerte formative. Per questo deve essere sostenuta, al pari degli altri dirigenti che, come lei, sanno stare al passo con i cambiamenti che coinvolgono il mondo della scuola.

Purtroppo molte scuole hanno aule piccole: da medico, prima che da consigliere regionale, sostengo che con il virus per adesso bisogna convivere e che sono stati importanti gli interventi strutturali fatti dai comuni sulle scuole per ampliarne le aule e garantire la distanza sociale.

La Provincia sta facendo molto, ma oggi ha problemi legati alle finanze e non possiamo attendere i promessi fondi governativi che, per il tipo di intervento, potranno non essere sufficienti. Per questo occorre agire e farlo in fretta.

Un altro tema riguarda proprio la didattica a distanza. Già il mondo universitario ha dimostrato che la didattica a distanza funziona nelle scuole superiori può essere considerata ancora un’ emergenza. I problemi legati al Covid hanno posto al centro della scena l’importanza della rete anche in termini di smart working.

Il lavoro già avviato in Regione negli anni scorsi per portare la fibra nelle realtà più remote dovrà essere implementato e velocizzato – conclude -. Purtroppo in provincia di Grosseto ci sono zone ancora non coperte da internet e il rischio è quello di creare, non solo studenti, ma anche cittadini e aziende di seri B e questo non possiamo permettercelo”.

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