Politica

La minoranza attacca il sindaco: «Ora che non è entrata in Regione inizi a pensare a Scarlino»

Roberto Maestrini

SCARLINO – “E’ passato poco più di un anno e, se il buon giorno si vede dal mattino, da parte nostra è stato sufficiente a sancire la bocciatura tout court dell’amministrazione comunale e del sindaco Francesca Travison“.

A scriverlo, in una nota, Pensiamo Scarlino.

“Si era presentata con una roboante campagna elettorale – proseguono da Pensiamo Scarlino – spaccando l’allora gruppo d’opposizione guidato dall’ex deputato Monica Faenzi, rimasta vittima delle ambizioni di Travison e scaricata dal centro destra come possibile candidato a Scarlino, approfittando poi delle divisioni nel centro sinistra e del terzo incomodo della nostra civica, raccogliendo una vittoria scontata se pur non eclatante, con circa il 44% dei consensi.

Poi è seguito il nulla, dopo la nomina di una giunta formata da illustri sconosciuti che ci sono sembrati in palese difficoltà, “Scarlino può” ha subito iniziato a perdere pezzi con l’uscita del consigliere Raspanti di Fratelli d’Italia e lasciando il cambiamento sulla carta, a partire dalla promessa rivoluzione sul personale.

Dopo un anno di proroghe infatti sono stati confermati i vertici degli uffici (tranne uno) senza risparmi, perdendo inoltre il segretario comunale al 50% con Gavorrano in cambio di uno meno presente e costoso, mentre dal palazzo è in corso un “fuggi fuggi” di dipendenti che certo non fa bene all’immagine dell’Amministrazione Comunale.

Questo è solo uno dei fallimenti della sindaca che si sommano alle gaffe che abbiamo rimarcato nei mesi precedenti, come la richiesta di un dipendente Asl in comando (ex assessore provinciale Pd) mai arrivato in comune dopo vari cambiamenti di pensiero, o le promesse sulla viabilità del Puntone a carico di Promomar annunciate con prosopopea dal costoso staff di comunicazione delle quali rimane soltanto la coda di auto sulle Collacchie che ha caratterizzato l’estate.

Molti attendono ancora l’approvazione del Regolamento Urbanistico adottato da Stella, impantanato in una fantomatica revisione senza aver prima riaperto le osservazioni e senza sapere quali saranno l’iter e i tempi, il tutto in mano ad un giovane consigliere delegato anziché ad un assessore con esperienza in materia di tematiche delicate come questa.

L’elenco delle mancanze sarebbe lungo da ricordare, dall’assenza di opere pubbliche di cui si è visto il solo intervento su Piazza Gramsci a Scarlino Scalo, peraltro già finanziato dalla giunta precedente, a quelle più futili ma non secondarie come la mancata rinascita della Pro Loco e della festa del 19, al lassismo sulle gestioni associate lasciando il comune in balia di se stesso, come del resto lo sono le spiagge e i parcheggi estivi abbandonati all’incuria.

L’unica promessa mantenuta con ingente spesa e poco ritorno era stata la navetta, quest’anno interrotta dal Covid usato come causa di tutti i mali e ritardi.

Potremo continuare ma ci fermiamo qui, non prima di esprimere forte preoccupazione per il destino delle Bandite, da sempre icona ed immagine di Scarlino, oggi vicino alla scadenza della convenzione senza sapere che fine faranno, e dulcis in fundo il cavallo di battaglia elettorale di Travison e della sua lista: le famose “Terme di Campo di Chiara” tanto promesse e che per pudore non vengono più rammentate, sparite dietro i fumi al litio dell’acqua a 39 gradi e ad un’urbanizzazione prevista che fa paura.

Caro sindaco – concludono da Pensiamo Scarlino -, forse era meglio se fosse entrata in Regione come consigliere paletta, avrebbe guadagnato più soldi e fatto meno proclami roboanti, ma visto che non ce l’ha fatta speriamo che ora si dedichi a pieno al suo Comune, senza più le distrazioni di tempo ed energia di una campagna elettorale della quale non ci è parso che i suoi elettori scarlinesi fossero felici (visti i risultati elettorali) e sicuramente neanche consapevoli al tempo in cui l’hanno votata come sindaco del loro Comune”.

 

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