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Grosseto

L’EDITORIALE – Il centrodestra è avanti. Il centrosinistra c’è. Si apre la sfida di Grosseto. Ecco le pagelle

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L’EDITORIALE – Il centrodestra è avanti. Il centrosinistra c’è. Si apre la sfida di Grosseto. Ecco le pagelle
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GROSSETO – Non è vero che hanno vinto tutti. Alle elezioni regionali della Toscana c’è chi ha vinto ed è Eugenio Giani, eletto presidente della giunta regionale con il 48%, e che ha perso ed è Susanna Ceccardi, “leonessa” della Lega che, come annunciato già prima del voto, non siederà in consiglio regionale, ma rimarrà a rappresentare il Carroccio nel parlamento europeo di Bruxelles.

Detto questo si può andare avanti nell’analisi del voto e capire chi avanza e chi indietreggia, chi può dichiararsi soddisfatto e chi no.

Partiamo dal centrodestra. La Lega, nonostante la narrazione della campagna elettorale, condita di sondaggi favorevoli e con la convinzione di una vittoria a portata di mano («… mai come questa volta siamo vicini, ad un punto, dal centrosinistra» hanno detto per tutta la parte finale della corsa elettorale), porta in consiglio una truppa agguerrita e numericamente importante aumentando il suo peso all’interno dell’opposizione. Non è una vittoria, sicuramente perché come detto la Ceccardi ha perso, ma è sicuramente un risultato buono. Una squadra, quella della Lega, che avrà al suo interno anche il grossetano Andrea Ulmi, un riferimento per tutto il territorio maremmano che guarda a destra e uno strumento in più per rivendicare quella leadership tra partiti alleati rispetto a Fratelli d’Italia. Il partito della Meloni ha infatti registrato una crescita netta, in tutta la Toscana e anche in provincia di Grosseto. Anche qui, da noi in Maremma, la buona perfomance del presidente provinciale Fabrizio Rossi e non solo ha trascinato i “Fratelli” che non riescono ad eleggere nessuno dei candidati in consiglio, ma che conquistano un sorprendente 17,38%. Male, molto male invece Forza Italia che a queste regionali contava anche sull’apporto dell’Udc. Ecco queste due forze insieme rimangono al di sotto del 5 per cento rischiando di essere definitivamente schiacciate tra Lega e FdI.

E se nel centrodestra in tanti sono contenti, il risultato deludente è quello del Movimento 5 Stelle. Cinque anni fa aveva il 15%, questa volta Irene Galletti si ferma al 6,4%. Una caduta importante per un partito che guida il Governo Conte e che non ha saputo consolidare quei consensi del 2015 sul territorio della Toscana.

I sorrisi del centrosinistra. Il Partito democratico è tornato ad essere protagonista della coalizione. Sfiora il 35% e diventa il Pd più forte d’Italia. Elegge 22 consiglieri su 40 (erano 24 con un monocolore nel 2015) e fa il pieno di preferenze con i suoi candidati migliori. Tra questi c’è il campione toscano che noi abbiamo ribattezzato “Super (Leonardo) Marras”. Il grossetano, capogruppo uscente del Pd in regione, compie un’impresa storica: prende più preferenze di tutti in una delle province più piccole della Regione. E se il Pd gongola, Italia Viva, l’unico alleato “vivo” per i democratici perché riesce a portare in consiglio due eletti, non riesce a stupire. Anzi, diciamo che l’esperimento di Matteo Renzi al primo test delle urne non è andato bene. Il 4,48% nella sua Toscana e con l’apporto anche di +Europa (squadra Emma Bonino), è sinceramente un risultato sotto le aspettative che dovrà far riflettere. Parlando delle altre civiche presenti in coalizione sono riuscite a dare una mano importante a Giani, ma non hanno offerto una vera alternativa al Pd per gli elettori toscani. Tutte quante sotto il 3% non porteranno nessuno in consiglio ed è da capire come il centrosinistra lavorerà per tenere dentro le istanze che provenivano da quelle esperienze, sopratutto da Sinistra Civica Ecologista che aveva posto temi importanti da sviluppare.

Guardando alla “Sinistra sinistra” invece il dato conferma la tendenza degli ultimi anni. Da Toscana a Sinistra di Tommaso Fattori, ai due Partiti Comunisti (il Pci e quello di Marco Rizzo), quell’area politica sembra ormai destinata a svolgere un ruolo di testimonianza che spesso si perde nelle percentuali da prefisso telefonico.

La sfida di Grosseto. Mai come questa volta le elezioni regionali sono vicine al voto delle amministrative. Nel 2021, a maggio, si voterà in cinque comuni della provincia di Grosseto. Tra questi anche nel capoluogo. Diventa allora interessante vedere come ci si appresta ad arrivare a quel voto e alla prossima campagna elettorale, che di fatto inizia da oggi, partendo dai risultati delle regionali.

Il centrodestra è avanti. Ha un vantaggio ancora cospicuo, poco più di cinque punti percentuali sul centrosinistra. Vantaggio che però non consente allo schieramento azzurro di essere al sicuro. Con questi numeri infatti, 47,8% contro 42,3% si andrebbe al ballottaggio e sarebbe anche un ballottaggio molto aperto. Il Movimento 5 Stelle infatti con il 7,2% diventerebbe decisivo, come lo fu anche cinque anni fa durante la vittoria al secondo turno di Antonfrancesco Vivarelli Colonna. Lui, Vivarelli Colonna, anche se non in modo ufficiale, è già il candidato del centrodestra. Il centrosinistra, che ritrova una spinta importante anche grazie al Partito democratico, ancora non ha un nome su cui concentrare favori e consensi. Ma con questa iniezione di fiducia delle regionali, rispetto ai musi lunghi degli anni passati, può pensare di giocare una partita che forse fino a qualche mese fa sembrava già giocata e persa. Tra l’altro nel centrodestra con questo voto delle regionali cambiano anche un po’ i rapporti di forza rispetto al passato. Adesso la coalizione riparte da due colonne molto forti: Lega e Fratelli d’Italia, entrambi al 21%. Corazzate a disposizione di Vivarelli Colonna per una coalizione che ad oggi sembra meno civica di un tempo, quando per esempio la lista del sindaco fu il “partito” più votato in Comune. Più marginale, ma questo ormai l’abbiamo detto, Forza Italia che insieme all’Udc, in linea con il resto della Toscana cede qualche punto.

Ecco i dati del comune di Grosseto.

Ceccardi Susanna

18.246

47,83

Giorgia Meloni Fratelli d’Italia

7.394

21,0

Toscana Civica per il cambiamento

199

0,57

Lega Salvini Premier

7.512

21,33

Forza Italia – UDC

1.651

4,69

Giani Eugenio

16.171

42,39

Partito Democratico

11.489

32,63

Europa Verde Progressista Civica

375

1,07

Sinistra Civica Ecologista

796

2,26

Italia Viva – +Europa

1.312

3,73

Svolta!

63

0,18

Orgoglio Toscana per Giani Presidente

611

1,74

Galletti Irene

2.748

7,2

Movimento 5 Stelle

2.839

8,06

Fattori Tommaso

430

1,13

Toscana a Sinistra

430

1,22

Barzanti Marco

393

1,03

Partito Comunista Italiano

368

1,05

Catello Salvatore

157

0,41

Partito Comunista

171

0,49

Le pagelle delle Regionali. Tante parole e tanti numeri. E per sintetizzare tutto diamo i voti alle perfomance dei partiti.

Centrosinistra

Partito democratico: 7+, vince e convince nonostante i pronostici della vigila

Italia Viva: 5,5, nonostante Renzi, risultato deludente

“Civiche per Giani”: 6, hanno svolto il loro compito da gregari raccogliendo voti

Centrodestra

Lega: 6, bocciatura per la Ceccardi, ma in consiglio saranno in tanti

Fratelli d’Italia: 6,5, forse la migliore crescita tra i partiti anche se all’opposizione

Forza Italia e Udc: 5, troppi elettori in fuga rispetto al passato

Toscana Civica: n.c.

Movimento 5 Stelle: 5,come le stelle che hanno come simbolo

Toscana a Sinistra: 4, nessuno entra in consiglio; troppo coraggio o troppo rischio

Partiti comunisti vari: n.c., hanno riportato la falce e il martello nella scheda, non molto di più.

Daniele Reali
23 Settembre 2020 alle 11:49
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