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5G a Capalbio: «Nessuna richiesta di autorizzazione». I lavori riguardano la fibra ottica

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CAPALBIO – Il Comune di Capalbio non ha ricevuto nessuna richiesta per la diffusione della rete 5G. Infatti, per procedere con l’installazione, il soggetto gestore deve inoltrare un’istanza al Suap, lo sportello unico per le attività produttive, necessaria per acquisire tutti i pareri tra cui quello di Arpat, cosa che fino ad oggi non è avvenuta, come spiegato dagli uffici venerdì scorso al consigliere Lanzillo.

Il soggetto gestore ha solo inoltrato all’ufficio paesaggistico richiesta di autorizzazione (art. 21 del D.Lgs. 42/2004) da inviare alla competente soprintendenza, per ottenere l’autorizzazione del Ministero, per l’installazione di due piccole antenne, che si andrebbero ad aggiungere alle due esistenti, sul palazzo Collacchioni. Un’istanza che è stata prontamente sospesa dal responsabile dell’area tecnica del comune di Capalbio poiché prodotta in assenza di titolo legittimante tale richiesta. L’amministrazione, proprietaria del Palazzo Collacchioni, infatti non ha mai autorizzato il gestore alla realizzazione delle suddette trasformazioni.

I lavori in corso riguardano unicamente il potenziamento dell’attuale tecnologia, necessaria per lo sviluppo della connettività nel territorio, attraverso il collegamento con fibra ottica dalla centralina posta in prossimità park Nardi al momento collegata con un ponte radio. Per quanto riguarda l’opportunità di accogliere il 5G sul territorio, l’Amministrazione rimanda al dibattito scientifico la discussione.

Il Comune, come ha sempre fatto, provvederà a comunicare ai cittadini qualsiasi novità sulle infrastrutture immateriali del territorio.

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