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Legge agriturismi, Ulmi: «Io non saprei leggere l’atto? Forse Marras non ha chiaro ciò che vota»

Susanna Ceccardi Ulmi Lega

GROSSETO – “Non saprei leggere la legge? Pare più evidente che Leonardo Marras non la sappia scrivere o, peggio, che non abbia ben chiaro ciò che ha votato”.

Il candidato della Lega alle elezioni regionali Andrea Ulmi replica all’attacco del candidato Pd sulla modifica alla legge 30/2003 in materia di agriturismi.

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“Marras evidentemente – sostiene Ulmi – cita tante norme e cavilli, ma probabilmente non ha chiaro ciò che ha votato o preferisce trincerarsi dietro il vincolo paesaggistico, incurante del fatto che molte aziende grazie all’agriturismo avrebbero la possibilità di far fronte ad una crisi che è anche di prezzo dei prodotti.

Il candidato Pd lascia intendere che poter spostare le volumetrie tra comuni diversi possa tradursi in una specie di speculazione edilizia. Eppure dovrebbe conoscere il nostro territorio e sapere bene che ci sono aziende, anche vaste, la cui proprietà attraversa i confini comunali, così come ci sono aziende che, magari, hanno più proprietà nello stesso comune e che per legge, per il trasferimento, avrebbero comunque dovuto presentare il piano aziendale.

Bene per come Marras, il Pd e la maggioranza di centrosinistra hanno scritto la norma, questo trasferimento per fini agrituristici oggi non si potrà più fare, il tutto celato dietro necessità di tutela per fini paesaggistici, quando bastava demandare le eventuali limitazioni agli strumenti urbanistici dei vari Comuni che già, in maniera indipendente, anziché mettere veti come ha fatto la Regione, hanno posto, appunto, dei limiti.

Dove sarebbe il pericolo per il nostro paesaggio? Dove è lo scempio nel demolire un prefabbricato diruto in aperta campagna e realizzare al suo posto, in localizzazione più confacente all’attività ricettiva, un fabbricato caratteristico della maglia poderale Toscana?

Nell’attuazione di questa nuova legge di cui Marras è proponente, vi è una ulteriore clamorosa svista. Nella parte terminale della norma vengono fatti salvi solo i titoli abilitativi già presentati (PdC e SCIA). Ed i Piani Aziendali in istruttoria? Ed i Piani Aziendali già approvati con tanto di atto d’obbligo in corso di validità? Cosa accade ora a questi Piani già approvati per il trasferimento di volumi a fini agrituristici? Cosa succede se non hanno ancora presentato il relativo Permesso di Costruire?

Per legge gli imprenditori hanno 10 anni di tempo per attuare i programmi contenuti nei Piani – conclude Ulmi -. Per loro, quale sorte ha stabilito il Marras?”.

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