#toscana2020

Ex Sitoco, Tellini: «Questione infinita, c’è bisogno dello Stato»

Enrico Tellini

ORBETELLO – “L’argomento viene ripreso regolarmente ad ogni campagna elettorale. È più materia letteraria che urbanistica, e, comunque, poco politica. I cittadini, soprattutto quelli che abitano lì, probabilmente sono anche stufi. Dopo 20 anni tra progetti via via annunciati e bonifiche eseguite a singhiozzo, è comprensibile il disinteresse generale. Ma rimane costante la preoccupazione per la salute delle persone e per l’ambiente.”.

A parlare Enrico Tellini, candidato Pd al Consiglio regionale toscano, in merito alla situazione dell’ex Sitoco.

“Le strade sin qui percorse non hanno portato a nulla o quasi – prosegue -. Il ruolo della proprietà della ex fabbrica è stato pressoché di secondo piano, anziché “motore” e trascinatore per progetti che fossero all’altezza del luogo e alle dimensioni volumetriche, ha mantenuto un’immagine sottotono, tesa a proporre i consueti e classici investimenti immobiliari, senza mai offrire una visione strategica, di lungo respiro e di interesse nazionale.

Occorre imboccare una strada diversa. Richiamarsi ora al fattore green non risolve il problema di fondo che è legato alla intera bonifica
delle aree e dei fabbricati che drenano enormi risorse finanziarie, e che mai potrebbero compensarsi con i ricavi di vendite immobiliari.

Lo Stato, come fece per la laguna, se ne deve occupare in prima persona. Inscindibile è infatti la connessione tra laguna e Sitoco: li lega la storia, la vicinanza ,i problemi di inquinamento e l’estremo valore ambientale. Lo Stato, quindi noi cittadini, si dovrà “caricare” di un fardello, come fu per la fase commissariale della laguna, al posto di quel privato che non c’è riuscito.

Lo Stato ha molti strumenti finanziari, economici e tecnici, adatti, appunto, a bonificare i siti sin del Paese, e, al contempo, può trovare risorse in seno anche alla stessa Ue per rilanciare una funzione pubblica di quelle immense volumetrie, considerando anche la possibilità di un partenariato privato, perché no? Ma la regia deve essere pubblica” conclude il candidato dem.

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