Coronavirus

No alle sagre, Follonica Hockey: «Profondamente penalizzati dalla scelta del commissario»

conferenza stampa Hockey Follonica 1952 16 luglio

FOLLONICA – «Il commissario sostiene di non prendere scelte politiche, invece la scelta di non autorizzare la nostra sagra è decisamente un atto politico».

Sono queste le parole amare di Massimo Pagnini, presidente dell’Follonica Hockey 1952, in occasione della conferenza stampa odierna, convocata proprio per togliersi qualche sassolino dal pattino.

La polemica che ruota intorno alla vicenda è nota; la società aveva presentato al Comune un progetto per poter svolgere la tradizionale sagra, un evento che per la società rappresenta il maggior introito dell’anno, ma i permessi non sono stati rilasciati per motivi sanitari. Un “no” secco che ha acceso le polemiche nella città del Golfo e che ha lasciato tanta delusione nella associazione sportiva.

«Non voglio fare polemica in eterno – sottolinea Pagnini a cui la decisione del commissario prefettizio Alessandro Tortorella proprio non va giù -, ma devo precisare alcuni punti».

Il presidente spiega che nel mese di giugno si è svolta una videoconferenza tra il commissario e la società, in cui era stata concordato che il Follonica Hockey avrebbe presentato un progetto per poter realizzare la sagra e che l’amministrazione l’avrebbe valutato con attenzione.

«Quello che ci ha sconcertato – dice il presidente – è che, nonostante i nostri solleciti, non abbiamo ricevuto risposte, ma abbiamo piuttosto appreso dalla stampa la decisione dell’amministrazione».

«A quanto pare – prosegue – il parere negativo del commissario non sarebbe una decisione contro lo sport, ma per la tutela della salute pubblica. Questo va bene, ma vorrei sapere; il signor Tortorella è mai andato in giro per la città, sul lungomare o nei locali il sabato sera»?

Pagnini ribadisce che il progetto presentato rispetta tutte le norme sanitarie, con una locazione all’aperto, accessi controllati e molto personale per garantire il distanziamento sociale.

«Questa decisione – dice – è un atto di forzatura che ci penalizza profondamente a livello economico. Significa per la società che salterà la Coppa dei campioni, che a Follonica quest’anno non verranno squadre importanti come il Barcellona o il Porto. Questo atteggiamento ci ferisce, ma certo non ci ucciderà perché siamo una famiglia e ci stringeremo, ma da quando esiste la nostra società, l’amministrazione è sempre stata al nostro fianco e quindi siamo molto delusi e dispiaciuti anche per tutta la comunità che quest’anno non potrà vivere una manifestazione tradizionale».

Infine, la società vorrebbe comunque trovare una via di collaborazione con il commissario perché restare sul piede di guerra non è nell’interesse di nessuno. «Siamo disponibili – conclude Pagnini – a metterci a sedere insieme per cercare di capire se ci sono altre forme di aiuto con cui l’amministrazione possa supportarci per fare fronte ai nostri costi».

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