Grosseto

Uscita di Sicurezza approva il bilancio da 12 milioni di euro: i lavoratori sono 400

assemblea uscita di  sicurezza

GROSSETO – Ammonta a oltre 12 milioni di euro il bilancio 2019 della cooperativa sociale Uscita di Sicurezza approvato ieri, lunedì 13 luglio, dall’assemblea dei soci. In un incontro, svolto anche alla presenza dei sindaci revisori, che oltre a presentare e discutere il bilancio è servito anche per fare il punto dopo la parte più acuta dell’emergenza sanitaria. “Rischiamo – ha detto il presidente Luca Terrosi – che gli ultimi mesi spazzino via e ci facciano dimenticare l’anno 2019 e, per quanto riguarda la nostra cooperativa, non voglio che questo accada: lo scorso anno ha rappresentato un punto di svolta per molte delle nostre attività ed è gusto che in fase di approvazione di bilancio proviamo anche a ripercorrere, confrontarci ed informaci sulle criticità incontrate e sui nuovi progetti avviati”.

Le attività del 2019, infatti, hanno determinato un valore della produzione di 12 milioni e 500 mila euro circa, hanno determinato un utile di oltre 11mila euro e hanno visto registrare una diminuzione dei costi per la produzione dei servizi, mentre la somma investita per salari e stipendi di soci e dipendenti è di oltre 7 milioni di euro. Nel complesso hanno contribuito al raggiungimento di questi risultati 368 lavoratori.

“Il risultato di bilancio che abbiamo raggiunto – dichiara Luca Terrosi – è importante; il 2019 è stato per noi un anno di profondo cambiamento che ci ha visto concludere alcuni rapporti di collaborazione e avviarne di altre, essere capofila di importanti progetti di innovazione e ricerca, come “CloudIA” per l’uso delle tecnologie nell’assistenza alla persona, o il partenariato con altri 40 soggetti europei per il progetto Pharaon. Abbiamo vinto la gestione del centro per i disturbi alimentari ‘Il Mandorlo’, mettendoci in campo in un settore nuovo e investito in alcune attività del ramo B della cooperativa che ci hanno portato a struttura importanti rapporti di collaborazione soprattutto nella zona sud della provincia.

Tutto questo, insieme a molte altre cose, ci hanno permesso di non risentire, nel nostro bilancio, della chiusura del Centro di accoglienza di via Trento, ad esempio, e di altri cambiamenti nella gestione di alcuni servizi in appalto”. Elementi che, secondo Terrosi, sono anche serviti ad affrontare lo scoppio dell’emergenza Covid: “Nei mesi di lockdown ho visto, in tutti noi, una professionalità, un amore per il proprio lavoro, uno spirito di collaborazione che non possono passare inosservati e che ci hanno permesso, in tempi brevi, di affrontare momenti di grande preoccupazione e dare risposte certe ai nostri clienti. Credo che ognuno di noi soci debba esserne consapevole e orgoglioso”.

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