Grosseto

Monica Calamai lascia la direzione del Misericordia, Lega: «Chi riparerà i danni fatti alla sanità grossetana?»

Ospedale Misericordia 2015

GROSSETO – “Il viceré ha lasciato, adesso che cosa succederà?”.

Con questa domanda il segretario provinciale della Lega Andrea Ulmi e l’onorevole Mario Lolini commentano il repentino addio del direttore sanitario del Misericordia Monica Calamai che lascia la Maremma per assumere il ruolo di direttore generale della Asl di Ferrara.

“Nominata da Enrico Rossi – affermano Ulmi e Lolini – ad una carica plenipotenziaria, dopo altre di prestigio assunte negli anni scorsi, per poi essere licenziata in tronco e ritrovarsi in una sorta di esilio dorato maremmano, la Calamai alla prima occasione ha sbattuto la porta in faccia al governatore ed ha accettato la nomina del suo compagno di partito Stefano Bonaccini alla direzione generale della Asl di Ferrara. Auguriamo alla giunta comunale emiliana, a trazione leghista, di avere migliori fortune rispetto alle nostre”.

“L’ormai ex direttore plenipotenziario – attacca Lolini – ha esercitato il proprio ruolo in un momento importante come quello dell’emergenza Covid senza ascoltare nessuno dei rappresentanti della comunità maremma. Ha chiuso di fatto l’ospedale provinciale, decentrando nei periferici, ha chiuso il centro prelievi, distrutto il sistema di prenotazione delle visite, distrutto l’asse ambulatoriale territoriale, dissestato il rapporto tra medici e pazienti, dimostrando incapacità nella gestione della logistica durante il Covid attraverso una pericolosa commistione di ambienti che non ha prodotto danni solo per la bassa incidenza della malattia nella nostra provincia”.

“Si chiude un ospedale – aggiunge Lolini – ma si mantengono aperte le medicine e la ostetricia che usano servizi in comune con il Covid. Si sterilizzano i ferri delle sale operatorie in ambienti dove sono presenti lavori di manutenzione ordinaria, e dove questi ferri viaggiano sporchi nei corridoi dove passa la biancheria pulita, i visitatori, il personale, il tutto perché nel nuovo ospedale non è stata prevista la zona di sterilizzazione. Un piano piastra chirurgico senza la possibilità di sterilizzare i ferri in attesa di una convenzione che non arriva”.

“Chiediamo al direttore Antonio D’Urso – domanda Ulmi – chi rimetterà adesso a posto i danni che sono stati fatti? Siamo arrivati al limite dell’interruzione del servizio pubblico con gli ambulatori che non riprendono come dovrebbero e con il Cup collassato. Di chi è la colpa? Chi ha causato questa situazione? E’ colpa della sinistra che fa tanti proclami, di noi che denunciamo i disservizi o di Rossi e dei suoi nominati? Può una provincia come quella di Grosseto dover star dietro a delle vere e proprie beghe rappresentate dalle nomine politiche, anziché assicurare ai cittadini un livello di assistenza accettabile?”.

“Ci auguriamo – conclude Ulmi – che queste risposte, anche se non a parole, il direttore generale ce le fornisca nel concreto con un netto cambiamento di rotta rispetto a quella impostata dalla dottoressa Calamai”.

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