SCARLINO – «Evidentemente a chi è abituato a coalizioni e forze politiche che sull’inceneritore hanno avuto posizioni ambigue, suona strano che un partito possa averla chiara, netta e lineare a tutti i livelli».
Così il sindaco di Scarlino Francesca Travison replica ai capogruppo di Pensiamo Scarlino e Scarlino insieme, Roberto Maestrini e Marcello Stella.
leggi anche
La questione nasce dalle parole nette pronunciate a Follonica dal segretario della Lega Matteo Salvini e dal candidato governatore della Toscana Susanna Ceccardi che hanno detto no all’inceneritore definendolo un ‘ferrovecchio’.
«La Lega – afferma la Travison – sull’inceneritore ha avuto sempre la stessa posizione e credo che sia la prima volta che un partito si esprime contemporaneamente davanti ai cittadini con i suoi quattro livelli, quello locale, quello provinciale, quello regionale e quello nazionale. È questo ciò che è avvenuto a Follonica con Matteo Salvini, Susanna Ceccardi, Andrea Ulmi e la sottoscritta».
«Probabilmente – prosegue – la minoranza è abituata a politici che a Scarlino e Follonica urlavano contro l’impianto, ma che a Grosseto e Firenze svestivano i panni dei contestatori lo autorizzavano».
Il sindaco ricorda come grazie al Pd ed agli alleati il progetto dell’inceneritore sia sempre in piedi. «Non sono bastate le sentenze del consiglio di stato per bloccarne l’iter – afferma la Travison -. Questo perché qualcuno nel passato l’impianto lo ha autorizzato. Stella e Maestrini facevano parte di coalizioni che ai no locali contrapponevano i sì in Provincia ed in Regione. Capisco la loro frustrazione, soprattutto quella dell’ex sindaco ed assessore Stella, che, per anni, si è trovato in questa posizione. Per ravvivare loro la memoria ricordo come l’iter dell’inceneritore partì con la giunta provinciale di Lio Scheggi e che le autorizzazioni arrivarono da quella guidata da Leonardo Marras che oggi, da consigliere regionale, si dichiara fermo oppositore dell’impianto, al pari di Cinzia Tacconi, segretario follonichese del Pd, che di quelle giunte faceva parte. Non dimentico neppure la frase, poi corretta, ma quando i buoi erano ormai scappati, del candidato governatore del Pd Eugenio Giani pronto a ‘mandare i carri armati’ per difendere l’impianto».
C’è però una cosa che alla Travison proprio non va giù. «O Stella e Maestrini hanno il dono dell’invisibilità – afferma – o, peggio, sono in malafede limitandosi in maniera superficiale ad interpretare poche righe lette sulla stampa. Matteo Salvini e Susanna Ceccardi hanno detto no all’impianto che si trova nel nostro comune e definendolo un ‘ferrovecchio’ hanno rafforzato questa loro, e anche mia, posizione. Il fatto che la Lega, al pari di altre forze politiche, in contesti diversi e ragionando in termini di gestione dei rifiuti e di piano energetico nazionale, dica sì ai termovalorizzatori non significa che si riferiscano a Scarlino, come la minoranza vuol far credere. Loro fanno finta di non capirlo, ma i cittadini che un anno fa hanno decretato, dopo decenni, il cambiamento lo hanno compreso ed anche molto bene».
commenta