GROSSETO – “Nella Maremma… per seminare bisogna prima spezzare la crosta di tufo pietroso depositata da due millenni di alluvioni… e sotto quella crosta si trova la terra fertile e fresca” scriveva Piero Calamandrei. E’ questa unicità che crea il tutto. Ed è da questa unicità che hanno preso vita, nei secoli, le produzioni del nostro territorio, ricche di storia e tradizione e dalla qualità indiscussa.
Tra questi primeggia il latte. In Maremma i foraggi sono coltivati nelle immediate vicinanze degli allevamenti, garantendo al bestiame un’alimentazione ricca di componenti nutritive, ma a basso tenore proteico.
Non solo, agli animali, grazie alla vastità dei campi che dominano la nostra terra, è sempre garantita anche una situazione di dinamismo “naturale”, con ampia libertà di movimento.
E’ in questo contesto che il 12 febbraio del 1961 nasce il Consorzio Latte Maremma, sorto da un’aggregazione spontanea di alcuni allevatori grossetani orientati alla valorizzazione dei prodotti delle proprie stalle, per far conoscere la qualità del loro latte anche al di fuori dei limitati confini territoriali.
Alla sua fondazione, il Consorzio era formato da 20 soci. Come primo presidente veniva nominato il conte Roberto Guicciardini Corsi Salviati, mentre in consiglio sedevano Roberto Pallini, Antonio Concialini, Antonio Sfondrini, Roberto Tenucci, Azelio Marsili, Mario Santarelli, Giovanni Guicciardini Corsi Salviati, Livio Cavalli e Maria Annunziata Pallini.
Il primo stabilimento dove veniva pastorizzato il latte raccolto nelle stalle dei soci era in via Aquileia a Grosseto. Ogni giorno venivano prodotti tra gli 80 e i 100 quintali di latte, quantità malapena sufficiente a servire una comunità come quella grossetana che, negli anni ’60, era formata da poco più di 50mila abitanti.
Il latte veniva confezionato in bottiglie di vetro e distribuito da due automezzi nelle latterie. Con l’adozione del tetra pack, le confezioni da mezzo litro, e con l’immissione di nuovi prodotti nel mercato (non solo latte, ma anche derivati come formaggi, yogurt e biscotti, e uova), il Latte Maremma ha scavalcato i confini territoriali, e oggi si trova in tutti i supermercati del grossetano, ma anche in quelli di altre province toscane, nonché di altre regioni.
Attualmente sono 45 le aziende agricole che conferiscono il loro latte al Consorzio Latte Maremma, sparse per tutto il territorio della provincia.
Da tempo il Consorzio si è adeguato, sempre di più, agli standard più competitivi in tema di sostenibilità: utilizzo di confezioni Carbon-free per il latte; utilizzo di energia elettrica da fonti rinnovabili; produzione interna di bottiglie per la completa eliminazione del loro trasporto su gomma; produzione di alimenti internamente all’azienda; razionalizzazione delle risorse idriche, per evitare sprechi e dispersioni.
Il Consorzio del Latte Maremma è uno dei gioielli della nostra terra: qui tradizione e innovazione, genuinità e sostenibilità si legano indissolubilmente per realizzare prodotti di alta qualità.