Coronavirus

Buoni spesa, Papini: «A Roccastrada un servizio confuso, macchinoso e dal risultato incerto»

buoni spesa

ROCCASTRADA – “Ho seguito attentamente la vicenda dei buoni spesa comunali previsti per aiutare le persone che, a causa della pandemia da Covid 19, hanno difficoltà a reperire le risorse per alimentarsi e procurarsi i beni di prima necessità. Da più parti mi sono arrivate segnalazioni di cittadini che non riuscivano a contattare il call center di Coeso, casi di bisognosi esclusi, o di altre persone cui invece erano concessi seppur con difficoltà”.

A scriverlo, in una nota, Canzio Papini, ex vicesindaco del Comune di Roccastrada ed ex consigliere comunale per “Il Comune di Tutti”.

“Quando ho letto l’annuncio che Coeso, dopo una prima fase, cessava il servizio e ritrasferiva il compito al Comune di Roccastrada, ho pensato che ci fossero stati seri problemi, ma ho interpretato la notizia come positiva – prosegue -. Ho sempre ritenuto sbagliato che il Comune si spogliasse delle sue prerogative naturali, come è avvenuto in passato con la privatizzazione del servizio idrico e l’esternalizzazione del servizio di raccolta rifiuti, con risultati a mio modo di vedere pessimi in termini sia economici che di qualità dei servizi. A maggior ragione credo che la conoscenza delle reali difficoltà in cui vivono i roccastradini non possa essere trasferita a soggetti terzi, cui compete un’assistenza tecnica – come operatori del sociale – nella scelta di chi aiutare, ma non l’ultima parola.

Ora apprendo che per richiedere i buoni occorre sì telefonare in Comune, ma per essere successivamente chiamati da un assistente sociale, che quantifica anche l’aiuto. Mi chiedo se nell’epoca del digitale prevedere una domanda online è proprio impossibile. In pratica ciò che sembrava uscito dalla porta invece è rientrato dalla finestra.

Io credo che sia sbagliato che il Comune si privi di una sua prerogativa: il Governo ha dato i soldi ai Comuni, non alle società della salute. E, dal momento che l’aiuto è esteso a centinaia di persone, c’è da sperare che l’assistenza sociale non li conosca tutti. Molti altri Comuni hanno scelto di agire tramite una commissione, in modo da valutare in maniera più completa le esigenze di tutti, coinvolgendo le persone che conoscono meglio il territorio e i suoi abitanti.

Considerato che queste risorse prima o poi finiranno – conclude -, invito il Comune di Roccastrada a recuperare la vicinanza col cittadino e una oculata distribuzione delle risorse (in questa fase circa 67mila 500 euro, cifra che, a memoria d’uomo, non hanno eguali per questa finalità), e il sindaco a metterci la faccia, riportando a Roccastrada la scelta dei roccastradini da aiutare”.

 

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