Grosseto ai tempi del colera

#quarantena – Rallentato il lockdown, in Germania già risalgono i contagi. Tutta un’invenzione?

#quarantena 2020

GROSSETO – Merita tornarci sopra. Perché pressappochismo e malafede di alcuni opinionisti da grigliata minacciano di far danni enormi. La narrazione tossica dell’innocuità del Covid-19 è la cosa più pericolosa in assoluto, non solo rispetto al rischio di avere molti morti in più, ma anche come conseguenza di azzoppare l’economia.

La novella per bimbi tonti che viene raccontata con superficialità soprattutto via social da parvenu della comunicazione, si basa sostanzialmente su due “argomentazioni”. La prima è che siccome non c’è cura, bisogna accettare l’idea che ci siano un po’ di morti; possibilmente “gli altri”. La seconda argomentazione, invece, gioca su un equivoco subdolo che distorce la percezione del pericolo reale. Si confonde cioè il tasso di letalità (morti/contagiati) con il tasso di mortalità (morti/abitanti). Il secondo è ovviamente molto più basso perché l’incidenza è calcolata sul rapporto tra morti e i 60,5 milioni di Italiani (di solito è una percentuale calcolata sulla frazione di 100.000 abitanti). Dopodiché si dice: muoiono poche persone e soprattutto vecchi. Come se i vecchi valessero zero. Ma è chiaramente un’illusione ottica, perché i 27.000 morti attuali (pochi?), cui secondo gli studi se ne aggiungono almeno altri 10.000 diretti e indiretti in precedenza non diagnosticati, sono in verità riferibili a una platea di 2,5-3 milioni di persone contagiate (comprese le asintomatiche). Se venissero contagiati 30-40 milioni d’Italiani, i risultati sarebbero catastrofici, sia in termini di decessi che di collasso del sistema sanitario ed economico. Da qui l’importanza della quarantena, o del lockdown (chiusura) come piace dire.

Questi ragionamenti, che dovrebbero essere elementari per chi ha responsabilità di governo, sono inarrivabili per le menti difettate di certi “scienziati” de noantri. Che approfittando della visibilità che dà loro una diretta web, un video o un post sui social, propalano una quantità di minchiate esorbitanti. Spesso assecondati da politici altrettanto superficiali, che ci mettono il carico da 11 grazie all’accesso preferenziale alla Tv.

Poi la realtà prende il sopravvento e questi arruffapopoli si svegliano tutti sudati. Com’è successo proprio in queste ore. Ad esempio. Con la notizia che in Germania, in pochi giorni, l’allentamento delle regole sulla quarantena – ha spiegato il Robert Kockh Istitut – ha già prodotto un innalzamento del tasso di contagio da 0,7 (col lockdown rigido) a 1. Cioè ogni contagiato contagia in media una persona sana. E la pandemia riprende a diffondersi, con il conseguente aumento dei morti.

Anche in Francia, dove Macron aveva detto «riapriamo baracca», hanno visto bene di ringambare e rinviare l’apertura delle scuole al 1° giugno. Ma di “inciampi” potrebbero essercene altri. Ad esempio: entro breve prepariamoci a una probabilissima strage di massa negli Stati americani governati dai Repubblicani, che stanno riaprendo tutto per folli motivi politico-ideologici. Così poi vediamo a chi venderanno il made in Italy i campioni della riapertura a ogni costo.

Non si tratta quindi di sottovalutare con leggerezza le ragioni dell’economia, come dicono gli ossessi delle riaperture. Ma di tutelare la salute e la sicurezza delle persone, senza la tranquillità delle quali questi geni incompresi non avrebbero a chi vendere quel che producono. O dicono di produrre. Perché l’impressione netta è che alcuni di quelli che pontificano, il lavoro vero non sanno nemmeno cosa sia.

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