GROSSETO – Elisabetta e Hugo sono bloccati in Argentina da oltre 40 giorni. L’emergenza Coronavirus li ha travolti nel pieno di una vacanza da lungo tempo programmata. Rinchiusi in un bed&brackfast a Buenos Aires senza una data di ritorno, neppure lontana, per l’Italia.
Abbiamo contattato la sorella, Beatrice Solito, titolare, con i fratelli, dell’omonima ottica, che ci ha raccontata la situazione surreale in cui si trova Elisabetta Solito e il compagno, Hugo De Lbalzo, di origine argentina, da tempo residente a Grosseto.
«Elisabetta e Hugo sono partiti l’8 di marzo – racconta -. Nei giorni precedenti alla partenza hanno chiamato l’Air Argentina ma hanno detto loro che non c’erano problemi, né per la partenza e neppure per il rientro. Stessa risposta dal Ministero. E visto che Alitalia non avrebbe rimborsato il biglietto sono partiti, anche perché il viaggio doveva concludersi a Mendoza, per andare a trovare la madre di Hugo che vive lì».
E invece, dopo meno di una settimana, tutto è precipitato. Si trovavano nel sud dell’Argentina, vicino al Brasile, dove si trovano delle cascate che erano andati a visitare, e il governo ha fatto partire la quarantena per tutti gli stranieri: era il 14 marzo. Con un visto speciale, prima che scattasse la quarantena per tutto il paese, Elisabetta e Hugo sono riusciti ad arrivare a Buenos Aires per essere più vicini all’aeroporto e tentare di ripartire, ma voli non ce n’erano più dal 23 marzo. E a Mendoza non sono mai arrivati.
«Hanno avuto fortuna, hanno trovato un bed&breakfast di una signora gentilissima, Sandra, che esce persino a far la spesa per loro. E loro si sdebitano facendo dei lavoretti per lei: le hanno anche ripitturato casa. Ma c’è gente negli alberghi che comincia ad avere anche problemi di liquidità, oltre a studenti chiusi in stanzette con letti a castello che non sanno come fare».
Già, perché come racconta Beatrice, «gli italiani in questo momento non sono ben visti, e chi li vede in giro denuncia la cosa immediatamente. Sono circa 500 le persone bloccate in Argentina. Voli non ce ne sono più da tempo. Mia sorella sarebbe dovuta rientrare il 13 aprile, ma quel volo è stato annullato».
Il Governo argentino, infatti sembra che non ne voglia sapere di riprendersi gli argentini che sono in Italia e dunque i voli da qui, per andare a prendere i nostri connazionali, partirebbero vuoti. «C’è poca convenienza per i vettori a fare questa tratta. A questo si aggiunge che, a causa del distanziamento sociale imposto, gli aerei rientrerebbero comunque mezzi vuoti. Stamani un gruppetto di italiani che era lì da più tempo è riuscito a imbarcarsi in un aereo per la Svizzera».
«La cosa più drammatica è che le risposte sono tutte discordi, e mai ufficiali. Parli con l’ambasciata e ti dice una cosa, il Governo argentino ne dice un’altra, e così via. Mia sorella è riuscita a parlare con uno dell’Alitalia che le ha detto che stanno prevedendo un volo di rientro per il 23 aprile. Ma sul sito questo volo non compare da nessuna parte. Ed oggi è il 19. Come possono acquistare il biglietto. Inoltre ha detto che comunque imbarcheranno solo 140 persone, e questo nonostante siano tutti chiusi in casa da più di un mese. Dunque, oltre a costare tantissimo, non permetterà, se non ad una piccolissima parte di nostri connazionali, di ripartire. Sempre ammesso che il volo venga organizzato realmente» prosegue il racconto.
«La cosa strana è che tutti gli altri stranieri che sono passati dal loro bed&breackfast sono partiti dopo due tre giorni: tedeschi, polacchi, francesi. Solo gli italiani stanno vivendo questo odissea che sembra non avere una fine».