Economia e coronavirus

#sceglilaMaremma: compriamo italiano per ripartire. E la pubblicità facciamola a Grosseto

#sceglilaMaremma

GROSSETO – «Io compro su Amazon, perché risparmio e mi arriva a casa. Io ho un negozio, ma la pubblicità la faccio sui social e su Google invece che sui quotidiani locali perché mi costa meno». Sono le due facce della stessa medaglia. Chi vorrebbe che la gente comprasse nel suo negozio, anche se magari costa un poco di più, ma poi non è disposto a spendere quel poco in più quando è lui a dover scegliere.

E invece ora più che mai è importante aiutare il nostro paese, la nostra regione, la nostra provincia a rimettersi in piedi, a ripartire, perché solo tutti assieme possiamo farcela. Per questo IlGiunco.net ha deciso di lanciare l’iniziativa #sceglilaMaremma, ora più che mai.

A partire dal turismo: si spera che a giugno tutto questo sia finito. In tanti vanno all’estero perché “l’Italia costa”. Sì costa, per tanti motivi, che conosciamo tutti, a partire da una tassazione che pochi paesi hanno, ma che poi ci consente di fare, in un’emergenza come questa, il tampone a quasi tutti e garantire cure adeguate a tutti.

Poi l’Italia è bellissima, ha montagne splendide in cui fare trekking, ha città d’arte che tutti ci invidiano, siti archeologici, perché qui è nata una delle civiltà più importanti al mondo, ha mari splendidi e interi litorali dedicati al divertimento e adatti ad ogni età.

Comprare: i negozi hanno bisogno di noi. È vero, quel vestitino firmato su internet costa meno, i giocattoli su Amazon li prendi con lo sconto, e le scarpe, quelle scarpe provate al negozio e poi acquistate on line… si però qui non resterà nulla. I negozi sono chiusi, e se non li aiutiamo, se non compriamo qui, resteranno chiusi. Quei negozianti non avranno più i soldi per fare acquisti a loro volta, i loro commessi resteranno a casa.

Comprare locale: lo so, non sempre è possibile. Ma molte produzioni, specie alimentari, sono locali. Certo il miele o l’olio possono costare meno, ma quelli locali sono più buoni, oltre a consentire ai maremmani di sopravvivere. Idem frutta e verdura: se invece che comprare quella che viene dall’estero o da altre regione, si acquista, quando si può, quella della Maremma si darà una mano ad un agricoltore a non chiudere la propria azienda.

Infine la pubblicità: in molti scelgono la via delle sponsorizzate su Google e altri social network (e questo anche se i social lasciano fuori una fascia di pubblico considerevole) “mi costa meno” la giustificazione ricorrente. Questo nonostante tanti giornali locali, sia cartacei che on-line, vivano praticamente di questo. Quegli stessi giornali che in questo momento stanno facendo un super lavoro per cercare di informare i cittadini sulla situazione in tempo reale. Quegli stessi giornali che in questo momento restano aperti nonostante tutto. Offrendo un servizio a tutti (per fare un esempio: la Protezione civile di Grosseto ci ha chiesto la possibilità di condividere sui propri canali il file del nostro giornale con tutte le attività commerciali che fanno servizio a domicilio), rispondendo alle domande dei lettori, ai loro dubbi e alle loro paure. Anche in questo caso, forse, i soldi di chi deve fare pubblicità, invece che andare in California, negli Stati Uniti, dove ha sede Google, è meglio che restino in Maremma, alle attività locali, ai giornali locali.

È un cane che si morde la coda, ma se vogliamo uscirne serve la collaborazione di tutti.

Per info sulla pubblicità su IlGiunco.net: pubblicita@ilgiunco.net

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