Lavoro

Nuovo personale sanitario in arrivo dalle cooperative, Cisl: «Non si penalizzi né gli uni né gli altri»

Per l'emergenza Coronavirus la Regione Toscana accelera le assunzioni di infermieri e oss dalle graduatorie Estar. "Molti lavorano nelle cooperative sociali e non potranno dare il dovuto preavviso rischiando così una decurtazione nello stipendio o nel trattamento di fine rapporto. A disposizione anche delle cooperative perché chiedano sostegno alla Regione".

Cisl bandiere 2018

GROSSETO – L’emergenza Covid-19 ha spinto la Regione Toscana ad accelerare l’assunzione di infermieri e operatori socio assistenziali (Oss) effettuando una procedura d’urgenza che dovrebbe, nell’arco di 15 giorni, immettere nella sola Asl Sud est 220 infermieri e 160 Oss, assumendoli a tempo indeterminato dalle graduatorie pubbliche.

“Queste assunzioni lampo – spiegano Luciano Biscottini della Cisl Funzione Pubblica e Simone Gobbi della Fisascat – interessano, in moltissimi casi, persone che attualmente lavorano nelle cooperative sociali e che hanno, quindi, dovuto dare le dimissioni nel giro di poche ore, in modo da essere pronte ad entrare nelle aziende sanitarie toscane per far fronte all’ondata di ricoveri e prestazioni domiciliari che nei prossimi giorni potrebbero rendersi necessari, oltre a coprire le carenze organiche che da anni il sindacato aveva denunciato”.

“Le dimissioni dei lavoratori delle cooperative sociali prevede, da contratto, un preavviso che va da 15 a 60 giorni, in base al livello e all’anzianità lavorativa. Il non rispetto dei tempi comporta una detrazione dalla retribuzione pari ai giorni di preavviso non dati alla cooperativa di appartenenza. È una situazione – continuano Biscottini e Gobbi – che ha suscitato molte perplessità tra i soci e i lavoratori delle cooperative del nostro territorio che, a fronte di un licenziamento operato per andare a rendere un servizio di emergenza sanitaria, non hanno visto accogliere la loro richiesta a derogare a questo istituto contrattuale peraltro facoltativo. Le organizzazioni sindacali hanno subito interessato la Regione che ha emesso una disposizione, a firma di Carlo Tommasini, direttore dei Diritti di cittadinanza e coesione sociale, con la quale si invitano i direttori generali delle aziende sanitarie, delle società della salute e delle zone distretto, a far sì che non venga applicata o sia revocata, se già effettuata la trattenuta per il mancato preavviso”.

“Abbiamo provveduto – continuano i segretari – a inviare la disposizione ai presidenti di alcune delle cooperative sociali che operano nel Grossetano, ma molte delle risposte ricevute sono state perentorie e negative: sono intenzionati ad applicare le norme contrattuali e quindi a decurtare dagli stipendi o dal tfr dei soci e lavoratori il periodo di mancato preavviso, creando ai lavoratori un ammanco elevato nello stipendio o nel trattamento di fine rapporto”.

“Comprendiamo che questa situazione crea problemi anche alla cooperazione, che dovrà comunque portare avanti servizi importanti come quelli delle Rsa o dell’assistenza domiciliare, ma a pagare non possono essere certo i lavoratori – aggiungono Biscottini e Gobbi, che lanciano la proposta -. Le cooperative provvedano il prima possibile a sostituire il personale dimissionario, e se da questa vicenda, come sostengono i presidenti, avranno comunque disagi anche di tipo economico, per l’affiancamento da effettuare sui nuovi assunti facciano accordi con la Regione. Noi siamo disponibili a supportarli, ma è impensabile che dal prossimo mese tanti dipendenti subiscano un danno economico per andare a effettuare un servizio di interesse nazionale”.

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