Sindacato

Uil: «Il lavoro da casa nella pubblica amministrazione non può più essere rinviato»

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GROSSETO – Favorire il lavoro agile. Il lavoro da casa. Lo chiede la segreteria UilFpl area vasta Toscana sud est Siena, Arezzo, Grosseto.

«Il lavoro agile, oltre a costituire un ulteriore strumento per favorire la progressiva digitalizzazione e modernizzazione della pubblica amministrazione e la promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, rappresenta forse una delle poche risposte organizzative che possono praticare gli enti pubblici, in una fase di assoluta emergenzialità a causa dell’imperversare del Covid-19» afferma la Uil.

Infatti, il poter lavorare “da casa”, permetterebbe una minor aggregazione di personale negli uffici pubblici e permetterebbe inoltre di far fronte a tutti quei potenziali casi di criticità/disagio che potrebbero verificarsi, quali quelli di “auto quarantena”. O i disagi delle famiglie con i figli a casa da scuola.

«Per questo lo smart-working (lavoro agile), diventa un improcrastinabile istituto da attuare nelle amministrazioni locali e di area vasta. Si ricordi che l’introduzione del telelavoro per almeno il 10% del personale delle Pubbliche Amministrazioni, era già resa obbligatoria dal DL. 124/2015. Non è il momento delle polemiche sul ritardo della mancata attuazione della normativa, ma sarebbe inaccettabile una ulteriore perdita di tempo» conclude il sindacato.

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