Amiata

No della Regione al progetto geotermico Monte Labro, i cittadini: «Urliamo forte il nostro grazie»

Monte Labro 2018

MONTICELLO AMIATA – “Con un atto della Regione datato 27 gennaio 2020 si chiude definitivamente il procedimento per il permesso di ricerca per risorse geotermiche “Monte Labbro”. E allora, prima di ricostruire gli ultimi fatti, ci sentiamo di urlare un grazie forte e grande come la nostra terra a tutte le cittadine ed i cittadini, all’amministrazione comunale, in particolar modo alla sindaca Romina Sani che si è battuta in ogni sede istituzionale e agli esperti che hanno prestato la loro opera ed il loro tempo, in particolar modo all’avvocato Michele Greco che ci ha seguiti con grande amicizia e competenza fin dall’inizio del nostro lungo e faticoso impegno”. Così, in una nota, Agorà, il comitato di cittadinanza attiva di Monticello Amiata (Cinigiano).

“Grazie a tutti coloro che hanno donato per il bene comune, semplici persone dal cuore grande, dal forte senso di appartenenza alla terra, dalle radici profonde, dalle ali grandi – continuano da Agorà -. Sono stati anni di alti e bassi: sembrava che il gigante ci avrebbe schiacciati da un momento all’altro, poi rialzavamo sempre la testa. Anni di raccolta fondi per le spese legali, di feste, di assemblee, di osservazioni inviate alla Regione, di riunioni, di scoramento e di coraggio. Ci ha mosso sempre la convinzione che ciò che si ama si difende, si tutela, non si lascia che lo si violenti, lo si abbraccia. Ecco ci piace pensare che tutti noi in questi anni ci siamo presi per mano e abbiamo circondato la nostra montagna, amata”.

“Abbiamo salvato il campo di Alberto, la Riserva di Poggio all’Olmo, le piccole realtà turistiche e produttive e tanti che le promuovono con un grande spirito di solidarietà, abbiamo salvato il nostro piccolo mondo – proseguono -. Questo ci dà la forza per continuare a batterci contro gli altri tentativi di scempio, in primis quello della centrale geotermica pilota di Montenero. Una collettività che si mobilita, appoggiata e affiancata dalle amministrazioni locali, può vincere”.

“E ora vi raccontiamo come è andata, in un modo semplice e comprensibile a tutti: è il senso civico delle persone ad aver vinto una partita, che coinvolgeva molte amministrazioni ad altissimo livello, in primo luogo contro l’arroganza di chi sostiene che le cose debbano esser fatte sulla base di una volontà non riconosciuta dalle leggi che governano il territorio ed il bene comune – scrivono ancora da Agorà -. E’ questo senso civico, sostenuto dalla passione, che ha trovato riscontro dalla stessa Presidenza del Consiglio quando fa riferimento, nei suoi due pareri negativi alla prosecuzione del procedimento regionale, ‘al progetto nel suo complesso ed alla necessità di minimizzare i rischi di perdita di valore paesaggistico, anche in relazione ad una futura centrale di produzione di energia elettrica’ cosa sostenuta sin dall’inizio di questa sfida da chiunque avesse un può di buonsenso e decenza”.

“Resta dunque un grande risultato – concludono -, sia per ciò che il nostro territorio ha ottenuto, sia per come lo abbiamo ottenuto, un laboratorio civile che può essere un esempio per tutti”.

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