Grosseto

Servizi ai Comuni e snellimento della burocrazia: la Provincia si riorganizza. «Modello innovativo»

 nuova organizzazione della Provincia 2020

GROSSETO -Servizi ai Comuni e snellimento della burocrazia. Sono queste le due stelle polari che hanno guidato la stesura della nuova organizzazione della Provincia di Grosseto.

“Anche se i legislatori nazionali e regionali ancora tardano a dare una risposta definitiva all’assetto delle Province – spiega il presidente Antonfrancesco Vivarelli Colonna -, noi di Grosseto abbiamo anticipato i tempi, proponendo una struttura burocratica all’avanguardia ed organizzata senza troppi lacci e vertici propri della burocrazia tradizionale”.

Importante novità è, qui, la riduzione a due principali aggregati (area tecnica ed area amministrativa) del core gestionale della Provincia, con un impiego polifunzionale del personale amministrativo capace di sostituirsi nei ruoli e mansioni scoperte, ma anche di garantire servizi amministrativi a favore degli uffici interni e dei Comuni. L’informatizzazione e la reingegnerizzazione di tutti i principali processi, con una massiva digitalizzazione documentale e collegamenti veloci, dovrebbero sostenere l’organizzazione a matrice e consentire l’accesso veloce a tutti i dati anche da accessi remoti attivabili fuori dalla sede fisica della Provincia.

Nella nuova architettura della futura Provincia si è necessariamente tener conto della scarsità delle risorse umane e finanziarie, ridotte al punto da condizionare finalità e funzioni che pure sono assegnate ed oggi confermate dall’esito referendario.

“La Provincia, da oggi, assomiglia più ad una società che ad un Ente locale – spiega poi Vivarelli Colonna -, con un ruolo dei dirigenti importante e mai sperimentato prima, avendo come principali riferimenti il Presidente, organo esecutivo, da un lato, e l’Assemblea dei Sindaci ed il Consiglio, dall’altro, quali organi di indirizzo e controllo. Abbiamo voluto fortemente ridisegnare la macchina amministrativa della Provincia in maniera duttile, leggera, in grado di rispondere alle richieste della cittadinanza di migliori servizi di area vasta, strade scuole protezione civile, polizia provinciale, ambiente, sviluppo e pianificazione, e con la determinazione di voler riportare questo Ente al rango di cerniera efficace tra Comuni, Regioni e Stato; utile a coordinare territori omogenei per propria natura storica e sociale e non per fantasiosi quanto irrealizzati ambiti imposti dall’alto. Siamo pronti, con questa organizzazione, a raccogliere la sfida dello sviluppo del territorio e di un miglior controllo dell’ambiente e della sicurezza per i quali abbiamo già programmato l’implementazione del Corpo della Polizia provinciale ed una definizione dei ruoli di comando”.

Il presidente, secondo la legge DelRio, svolge il proprio ruolo monocratico come una sorta di “amministratore unico” avvalendosi, per la parte gestionale, dei dirigenti e delle Posizioni organizzative e, per il livello politico, della “giunta” dei Consiglieri con delega, ai quali è affidato il compito di garantire la continuità del presidio politico ed il controllo strategico dell’attività gestionale come anche la rappresentanza dell’Ente su specifica delega del Presidente.

“Dopo l’esito referendario e la vittoria in corte costituzionale nei confronti della Regione, adesso ripartiamo implementando i servizi più importanti, quelli destinati principalmente a strade, scuole, sicurezza e sviluppo – continua Vivarelli Colonna -. Lo sblocco del turno over consente finalmente di sostituire il personale andato in pensione per un totale di nuove 11 unità: una novità assoluta, segno di una rivoluzione in atto. Questa nuovi ingressi consentiranno di dotarsi di ingegneri, architetti, tecnici e personale amministrativo essenziale per il funzionamento dell’ente”.

Le nuove assunzioni, tutte a tempo pieno e indeterminato, saranno reclutate tramite concorso o mobilità. Nel dettaglio, saranno 3 unità che verranno inquadrate in categoria C e saranno destinate all’area tecnica, 6 unità di categoria C per l’area amministrativa, un categoria D per l’area tecnica e un altro per l’aera amministrativa. Queste undici unità (di cui 3 acquisite tramite mobilità e le restanti 8 tramite concorso) si sommano al dirigente del settore tecnico recentemente entrato in organico utilizzando lo strumento del cosiddetto articolo 110.

Il potenziamento della Provincia, però, non finisce qui: il piano triennale del fabbisogno prevede infatti altre assunzioni. Per l’anno in corso sono previsti altri 8 ingressi: tre posti in categoria C per il settore tecnico, un C per la vigilanza, due D per il tecnico e due C per il settore amministrativo. Infine, per il 2021 è in programma l’assunzione di tre C per il tecnico e due D per l’amministrativo.

Saranno complessivamente, quindi, 24 i nuovi ingressi che arricchiranno la nuova Provincia che sarà articolata nelle aree di: Polizia provinciale, Tecnica, Territorio e Ambiente, Istruzione e Pari opportunità, quest’ultima di nuova introduzione, a dimostrazione della particolare attenzione ai temi della formazione scolastica ed universitaria ed alla valorizzazione della donna. Infine, sono previsti i servizi di area vasta, centro di erogazione e coordinamento a favore dei Comuni, specialmente di quelli più piccoli.

“A breve chiederemo ai sindaci di individuare, in ordine di priorità, quali sono i servizi che secondo il loro fabbisogno ritengono utile che la provincia possa offrire a supporto – continua Vivarelli Colonna -. Questi servizi si aggiungeranno a quelli già presenti quali: la stazione unica appaltante, l’ufficio unico concorsi, buste paga ed altri”.

È prevista una ben delineata funzione di direzione generale a supporto del Presidente: questa area concentra e struttura il coordinamento pianificazione e controllo, per fornire ogni apporto tecnico necessario al Presidente che è anche sindaco del Capoluogo, per assumere decisioni in contesti spesso difficili ed emergenziali.

La Provincia struttura la sua nuova identità consentendo al presidente, suo principale e monocratico attore, di programmare e controllare l’attività gestionale in un unico strumento di competenze a cui partecipano, oltre al direttore, anche i dirigenti e le po.

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