Arti marziali

I ragazzi di Tana delle Tigri in evidenza al Trofeo Val di Cornia con dodici medaglie

Tana delle Tigri  - Giordano Innocenti 2020

VENTURINA – Buona prestazione dei ragazzi di Tana delle Tigri al Trofeo Val di Cornia organizzato dalla Federazione Nazionale FIJLKAM, con l’ausilio del maestro Roberto Ninci per la logistica ed il controllo e la parte organizzativa, iscrizioni e gestione gara dal maestro Leonardo Marchi di Firenze. In un palazzetto stracolmo, con 51 associazioni presenti ed oltre 590 atleti che si sono scontrati dalla mattina (i più piccoli) a tarda sera (gli adulti), con gli spalti affollati dai genitori, parenti, amici, ed appassionati, i bambini ed i ragazzi di Tana delle Tigri si sono fatti valere fin da subito.

 
Già nelle prime gare il piccolo Giordano Innocenti di appena tre anni e mezzo (nella foto), alla sua primissima gara si è fatto valere nella prova libera di forma, conquistando il gradino più alto con un oro pesantissimo. Alla seconda prova, quella tecnica, si è ripetuto andando a vincere contro bambini bravissimi, ma soprattutto ha vinto l’emozione della prima gara, che vista l’età ha tradito alcuni suoi coetanei; e con due medaglie d’oro più grandi di lui è diventato la star della giornata per quanto riguarda la palestra. Gioia infinita e tanto entusiasmo che lo accompagnerà nelle prossime gare.
Il fratello più grande Giacomo, di appena 5 anni, e con qualche garetta alle spalle, ha gestito le specialità come un veterano, e nonostante una categoria con oltre 35 bambini di cintura bianca, gialla ed arancio, si è piazzato quarto e quinto nelle due specialità, con un po’ di dispiacere per la mancata premiazione da parte degli organizzatori (come è successo in altre categorie), per il quarto posto ottenuto.

 
Nella categoria 8 anni da bianca ad arancio ottime prestazioni per i gemelli Geres, con Alex che si piazza terzo su 35 nel Kata, ed il fratello Leon terzo nella prova di abilità tecnica contro altrettanti avversari.
Nella categoria Ragazzi buonissima prova di Mario Ferrini, Tommaso Russo, Sabrina Soatto, Matteo Russo, che hanno sfiorato il podio in categorie affollatissime con un grande rammarico per alcuni voti contrastanti e non corrispondenti alla realtà, peraltro contestati largamente da molti Maestri presenti.
Francesca Tanzini alla sua prima gara e cintura bianca si è ben comportata alle due prove arrivando settima ed ottava su oltre venticinque atleti.

 
Nelle gare agonistiche ragazzi di 11 e 12 anni hanno sfoggiato ottime prestazioni, con Riccardo Benedetti, cintura bianca, che nel Kata ad eliminazione ha vinto due incontri contro cinture più alte ed ha perso alla semifinale con quello che poi ha vinto, piazzandosi terzo sul podio e medaglia di bronzo.
Denis Ursu cintura gialla, ma iscritto contro le verdi/blu ha trovato un avversario fortissimo che poi ha vinto nel kata ed è stato eliminato al primo incontro. Si è rifatto nel Kumite contro le verdi/blu vincendo due incontri nettamente ed arrivando in finale ha perso nonostante l’ottimo incontro/scontro punto su punto. Comunque un secondo posto con lode.

 
Francesco Feroci nel kata si è scontrato con il compagno ed è uscito alle semifinali. Nel kumite è arrivato al terzo posto con molte perplessità dei suoi dirigenti sul giudizio arbitrale dato che due incontri finiti in parità, ma dominati nettamente, sono stati attribuiti agli avversari.
Alessandro Costanzo, gialla, ha sfoggiato prestazioni eccellenti contro le verdi /blu nel kata, eliminando due avversari ed il suo compagno approdando alla finale persa contro un bravissimo avversario di cintura effettivamente blu. Nel Kumite è uscito al primo incontro con giudizio arbitrale, nonostante l’ottima prova.
Domiziana Noferi, gialla/arancio iscritta nelle verdi/ blu in entrambe le specialità, nel kata ha trovato l’unica bravissima della sua categoria ed è stata eliminata; nel kumitè è arrivata alle semifinali, nonostante un combattimento all’attacco e numerosi colpi messi a segno, contro i pochissimi dell’avversaria, l’incontro è terminato 0-0 con giudizio arbitrale a sfavore, che ha creato malumore e rabbia visto il suo dominio. Terza sul podio con una medaglia un po’ stretta.

 
Shantall Brancacho, abituè dei primi posti, con la sua cintura gialla/arancio ed iscritta come al solito con le verdi/blu, si è destreggiata nel kata ad eliminazione arrivando in finale contro atlete di livello, arrendendosi contro una brava avversaria, di poco superione, per un buon secondo posto. Nel combattimento esordienti, elimina le avversarie nettamente e prima del limite di tempo, arriva in finale combatte e mette a segno diverse tecniche sbandierate più volte dai giudici di sedia, ma non tenute conto dall’arbitro, contro poche tecniche dell’avversaria. Finito il tempo e risultato sullo 0-0, viene considerata sconfitta dal giudizio arbitrale 2-3, nell’incredulità persino del coach avversario, che si scusa e si dice sorpreso del giudizio, tra i fischi dei presenti al palazzetto. Anche qui, secondo posto che sa di oro.
Filippo Della Monaca nella categoria cadetti trova l’unico scoglio al primo turno ed esce per poco, rammaricato dopo aver visto il resto degli avversari, alla portata, difatti il concorrente vince agevolmente tutti gli incontri e la finale. Nel combattimento, supera senza affanno gli incontri fino alla finale, dove nonostante prova di tutto, non gli viene assegnato nessun punto, contro un avversario che tira ben poco e cerca di difendersi scappando, anche qui finisce 0-0, il giudizio che sembrava palese diventa contrario, per un altro oro mancato.

 
“Gara strana, tempi di attesa lunghi – ha dichiarato la dirigenza del team maremmano – arbitraggi non all’altezza, e con sospetti e delusioni da parte di molti coach. Genitori arrabbiati che minacciano di far cambiare sport ai figli vista l’aria che tira, ragazzi e bambini delusi, la classifica finale che tiene conto solo degli agonisti, come se i bambini e ragazzi non contassero niente. Un po’ di delusione anche per i coach, che investono tempo e denaro, ma si vedono giudicare il lavoro in maniera palesemente superficiale. Non bastano di certo le 2 medaglie d’oro le 5 d’argento e le 5 di bronzo dei 14 bambini e ragazzi, per ripagare il lavoro ed i sacrifici anche economici delle famiglie, è vero anche che non si può sempre vincere, ed infatti non è lo scopo del maestro Nevio Sabatini, e c’è chi è andato peggio del 14° posto su 51 società, ma l’impegno non è stato riconosciuto sufficientemente e rimane molto amaro in bocca e tanta delusione, anche se il nostro maestro ci invita alla calma indicandoci la via, e capiamo che per lui è difficile imporre lo Zen anche ai genitori delusi ed arrabbiati, mai come questa volta”.

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