Economia

Artigianato artistico in Toscana: con Philippe Daverio il punto sullo stato di salute del settore

Philippe Daverio e Giovanni Lamioni

PRATO – 20mila imprese per un totale di circa 100mila addetti e un fatturato totale di 21milioni di euro l’anno. Solo il 6% supera i 15 dipendenti, il resto è una galassia di piccole e piccolissime realtà. Una rete che sostiene un’economia vivace, che si è stabilizzata con gli anni. E’ la fotografia dell’artigianato artistico toscano. Oltre i numeri ci sono le storie di professionisti, ma soprattutto le sfide che il settore deve affrontare per essere competitivo e forte.

Se ne è parlato oggi con lo storico dell’arte Philippe Daverio nel convegno promosso dalla Regione Toscana e organizzato da Artex-Centro per l’Artigianato artistico e tradizionale della Toscana in collaborazione con Cna Toscana e Confartigianato Imprese Toscana al Museo del Tessuto di Prato.

Ha aperto i lavori Giovanni Lamioni, presidente Artex. Insieme a Daverio sono intervenuti: Andrea Di Benedetto, presidente Cna Toscana; Giovanni Battista Donati, presidente Confartigianato Imprese Toscana; Jean Blanchaert, gallerista e critico d’arte; Stefano Micelli, Università Cà Foscari di Venezia; Claudio Rocca, direttore Accademia di Belle Arti di Firenze; Stefano Collina, senatore e presidente Associazione europea città della ceramica; Stefano Ciuoffo, assessore alle Attività produttive, al Credito, al Turismo e al Commercio della Regione Toscana.

Sono intervenuti anche Matteo Biffoni, sindaco di Prato, e Francesco Nicola Marini, presidente della Fondazione Museo del tessuto di Prato.

E’ stata l’occasione per fare il punto a dieci anni alla sottoscrizione della Carta internazionale dell’artigianato artistico, nata da un lungo percorso di condivisione e confronto, che si è affermata come una base condivisa per la costruzione di strategie per lo sviluppo, la valorizzazione, la tutela e la promozione dell’artigianato artistico a livello nazionale e internazionale.

Negli anni la rete di soggetti coinvolti si è allargata e rafforzata: ad oggi la Carta è sottoscritta da 9 paesi, 14 regioni italiane, 3 regioni francesi, e 15 associazioni nazionali e internazionali. Tra gli obiettivi del documento: una maggiore comunicazione e promozione; progetti specifici e personalizzati di internazionalizzazione e commercializzazione; percorsi di innovazione ad hoc; rapporti costanti e creativi con il mondo dell’istruzione e della formazione; rapporti sinergici con le altre risorse del territorio, come turismo e sistema culturale.

“L’artigianato artistico racchiude l’essenza della storia di un territorio – dichiara Giovanni Lamioni, presidente di Artex – ha un enorme valore sociale e culturale, ma allo stesso tempo è una importante risorsa economica e occupazionale. Negli anni Artex è sempre stata in prima linea per valorizzare tutti questi aspetti, promuovendo sempre la collaborazione tra diversi soggetti, pubblici e privati. C’è ora una storia tutta da scrivere, che deve necessariamente tener conto delle nuove tecnologie, delle evoluzioni della domanda sempre più repentine e dei mercati emergenti. La tradizione deve vestirsi di nuovo, ma per essere vincenti dobbiamo promuovere la nostra unicità e difenderci dall’omologazione”.

“In 10 anni – afferma l’assessore regionale alle Attività produttive Stefano Ciuoffo – Artex ha accompagnato l’artigianato toscano con attenzione e vivacità con iniziative e proposte. Tra i vari progetti realizzati cito ‘Maestro Artigiano’ e ‘Bottega Scuola’ perché ci preme che questi mestieri non scompaiano e vogliamo puntare sulla formazione. I maestri artigiani aumentano costantemente e stiamo lavorando, insieme alle associazioni di categoria, per costruire un catalogo dell’offerta formativa delle Botteghe scuola toscane. Con progetti come ArTour, con il sito e gli Itinerari d’Autore, e Artigianato & Aperitivo, abbiamo poi creato rapporti sinergici tra artigianato e turismo, in un’ottica di mutuo beneficio. La Carta internazionale dell’artigianato artistico negli ultimi anni ha visto accrescere la platea dei sottoscrittori, grazie anche all’interesse di vari Comuni toscani, ed è sempre di più un punto di riferimento”.

Oggi sono circa 200 i ‘Maestri artigiani’ e oltre 20 le ‘Botteghe scuola’ presenti in regione. Il raggiungimento di queste qualifiche è legato a dei requisiti fondamentali che servono a garantire l’assoluta qualità dei prodotti e della formazione. Il maestro artigiano deve infatti avere un’esperienza decennale, certificata e riconosciuta attraverso il conseguimento di premi, diplomi o attestati. Ma non solo, deve essere anche in grado di insegnare il mestiere. I maestri possono poi scegliere di accreditare i propri laboratori come ‘Botteghe scuola’, ovvero luoghi di formazione con dimensioni, arredi e criteri economico-finanziari ben precisi.

 

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