Solidarietà

Un’altra panchina rosa per non abbassare la guardia contro il cancro. Taglio del nastro con Il Mandorlo fotogallery

Inaugurata a Giuncarico la settima panchina del Comune di Gavorrano

Panchina rosa Giuncarico

GIUNCARICO – È stata inaugurata ieri pomeriggio a Giuncarico la settima panchina rosa del comune di Gavorrano in occasione della tradizionale Festa della Castagna organizzata dall’associazione “Il Mandorlo”. La giornata ha visto la partecipazione di Andrea Biondi, sindaco di Gavorrano; Stefania Ulivieri, assessore alle pari opportunità; Silvia Muratori, presidente della commissione pari opportunità e l’associazione Annastaccatolisa Onlus di Montecatini che promuove l’istallazione delle panchine rosa per sensibilizzare le comunità sul tema della prevenzione del tumore al seno.

La domenica di festa, che si è conclusa con alcune riflessioni dell’attrice Anna Intartaglia, tra castagne arrosto e un sole quasi primaverile, è stata apprezzata da tutti i partecipanti, non solo dai giuncarichesi ma anche dai volontari dell’associazione Annastaccatolisa Onlus, che hanno potuto inaugurare un’altra panchina rosa sul territorio comunale; lasciando la loro impronta; il segno visibile e vivibile della loro causa. Perché la loro missione di sensibilizzazione ha una storia che non tutti conoscono e che a volte potrebbe sembrare scontata. Dall’altra parte sono tanti i malati di cancro, sono spesso giovani e ognuno ha la sua storia. Quindi bisogna sapere che, chi si siede su una panchina rosa, si siede accanto a Anna Lisa Russo, una ragazza di 33 anni di Montecatini, morta nel 2011 a causa di una forma tumorale al seno molto aggressiva. Si era appena sposata e sognava una casetta in campagna per allevare api.

E’ il suo il nome inciso sulla panchina, sua la presenza invisibile che aleggia nell’aria quando si alza un sipario di carta bianca decorata con fiocchi rosa dalla panchina a ogni nuova inaugurazione. Per tre anni ha lottato per la sopravvivenza, tra interventi, terapie, sofferenze fisiche e psicologiche atroci, senza mai perdere la speranza, senza mai arrendersi, sempre con il sorriso e circondata dalle persone amate. Anna Lisa durante la malattia scrive un blog, una testimonianza universale di coraggio, che leggono centinaia di migliaia di persone e di cui è tratto il libro, “Toglietemi tutto ma non il sorriso” che l’associazione vende durante le proprie iniziative. «Ho il cancro ma sono fortunata perché intorno ho persone che mi amano» scriveva Anna Lisa ed è questa la ragione per cui, anche dopo aver lottato apparentemente inutilmente, la sua missione continua attraverso sua madre, “Mamy Roberta”, e attraverso l’associazione Annastaccatolisa fondata dai suoi amici. 

Sopravvivere. «Un bacio e cinque minuti dopo la telefonata…». E’ Mamy Roberta a raccontare la sua tragedia familiare di cui è rimasta l’unica testimone vivente. Nel 2000 fu il figlio Alessandro appena 19enne a morire in un incidente. Che il destino fosse tanto crudele da strapparle anche Anna Lisa è difficilmente comprensibile perché laddove perdere un figlio è la più atroce delle prove, perderne due non è probabilmente attribuibile a nessuna definizione e a nessun aggettivo. Ma Mamy Roberta ogni mattina si alza, seppur con fatica, e trova la forza per andare avanti, per restituire un po’ di quell’amore che ha ricevuto dai suoi figli, in particolare per Anna Lisa che ha condiviso tutta la sua storia e ora non può più farlo. Così cerca di diffondere coraggio e speranza a tutti coloro che hanno piacere di ascoltarla perché l’associazione, di cui è presidente, le dà l’opportunità di parlare alle giovani donne e di sensibilizzare sulla prevenzione affinché il destino di Anna Lisa non si ripeta.

«Certo, un Comune come Gavorrano non lo troviamo più – dice la “Mamy” con gratitudine -. Qui siamo stati accolti con tanto entusiasmo e sensibilità. Quasi quasi – conclude con un sorriso – vi dedicheremo una panchina d’oro».

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