GROSSETO – In occasione delle esequie del presidente dell’Avis di Capalbio Franco Romani, celebrate nella chiesa della Provvidenza, il presidente di Avis provinciale Grosseto, Carlo Sestini, ha letto una lettera dedicata al compianto amico.
“Caro Franco, non avrei mai voluto scrivere queste righe. Non posso ammettere di non vedere più il tuo volto e di non sentire più la tua voce. Ma questa è la dura realtà che dobbiamo tutti accettare anche se profondamente ingiusta. Mi chiedo come si può rinunciare ad una persona che nella sua vita ha fatto solo del bene, che si è spesa per gli altri, che ha lavorato perché la sua collettività potesse lenire le difficoltà e i problemi? Davanti ad ogni cosa c’erano i donatori e l’Avis, che erano la tua vita, la tua ragione di esistere. Questo era il Franco pubblico, ma esisteva anche il Franco privato che con lo stesso amore che riversava in Avis si donava alla sua famiglia, alla sua adorata Luciana e al suo riferimento Lorenzo. E’ ancora nitido nella mia mente il momento della inaugurazione della nuova sede, l’orgoglio che mostrasti senza pudore nell’aver avere dato finalmente una casa alla tua Avis. Come pure quando intitolasti la sede ai tuoi ragazzi coinvolti in un incidente in cui persero prematuramente la vita. Potrei citare mille altri eventi che hai organizzato, le tante attività, come gli ausili sanitari a disposizione di tutti i cittadini e consegnati nelle abitazioni. Il concorso interregionale che coinvolgeva due provincie e dedicato alle scuole. Già le scuole, per le quali avevi una predilezione particolare. Amavi coinvolgerle, come facevi con i giovani e ti arrabbiavi quando si presentavano in numero ridotto quando dedicavate loro luculliane cene o eventi. La tua sezione da oggi si sentirà orfana, perché priva della sua guida, ma sono convito che i tuoi insegnamenti e il tuo modo di fare sono stati talmente dirompenti che ormai hanno intriso anche il loro essere e ogni loro piccola cellula.
Sono davvero tanti i momenti che ho passato con te e che saranno parte della mia vita. Caro Franco, tu non te ne sei mai accorto. Ma hai lasciato un segno, una traccia del tuo passaggio, che sarà indelebile, superando il tempo e le generazioni. Tutti ricorderanno Franco, l’indomito presidente di Avis Capalbio, che ha dato agli altri senza in cambio nulla chiedere, come usano fare i donatori di sangue. Perché non lo dimentichiamo mai. Tu eri prima di tutto un donatore di sangue, un donatore di vita. A mio nome e a quello di Avis provinciale e di Avis Regionale siamo e saremo vicini alla tua famiglia, oggi colpita nel profondo da una perdita cosi sconvolgente come la tua. Luciana, Lorenzo e tua nuora, devono sapere che la famiglia di Avis non dimentica e che sosterrà sempre il loro braccio. Ciao Amico mio. Fai buon viaggio e da lassù proteggi tutti noi che continuiamo a calpestare questa terra, oggi più povera per averti lasciato andare via“.