Cordoglio

È morto Marcello Bacci: per anni con la sua radio ha registrato le voci dei defunti

Marcello Bacci e Andrea Pasotti

GROSSETO – È morto la scorsa notte Marcello Bacci, il più noto metafonista italiano. La metafonia è quel fenomeno paranormale che permette di registrare alcune voci non umane, o, secondo i cultori del genere, provenienti dall’aldilà.

Bacci, molto conosciuto non solo in Italia, era nato a Grosseto 92 anni fa. Ha iniziato a interessarsi di fenomeni paranormali fin dal 1949 iniziando le proprie ricerche nel mondo del paranormale all’inizio degli anni ’60 attraverso una vasta gamma di metodologie. Dopo alcuni anni di sperimentazione con il magnetofono la ricerca si è andata focalizzando nella ricezione di Voci paranormali tramite un apparecchio radio-ricevente a valvole.

Secondo Bacci le voci volevano alleviare la sofferenza delle persone colpite dalla morte di un congiunto profondamente amato e fin dall’inizio della sperimentazione di Bacci almeno un terzo della durata degli interventi e stato dedicato a favorire l’incontro fra “vivi e morti”.

A ricordarlo nel giorno della sua scomparsa è Andrea Pasotti, che parte dall’amicizia ventennale. Pasotti ricorda «Il tavolo medianico, in cui un solidissimo tavolo di legno che si sarebbe faticato ad alzare anche ponendoci le mani sotto svolazzava allegramente con le nostre mani appoggiate sopra di esso a catena appena a sfiorarlo; passando poi alle “trance” di Marina (moglie di Marcello); fino alla radio, naturalmente, dove alcune comunicazioni più chiare evidenziavano una evidente ed incontestabile coerenza al contesto del discorso, fino ad instaurare dei veri e propri dialoghi con domande e risposte menzionando per nome e cognome i soggetti del caso.

Pasotti parla poi della metafonìa «Occorre preferenzialmente una radio a valvole con onde corte e quindi d’epoca: in onde corte tra i 6 e i 7,5 MHz, non si prende praticamente niente; e, se qualcosa si prende, è ben lungi dall’essere in italiano» per questo, secondo Pasotti, gli esperimenti e le voci registrate da Bacci sono tanto più importanti e significativi. Per questo conclude Pasotti «dico con fiducia: “Arrivederci, Marcello!”».

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