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Lotta al randagismo, ecco il progetto da 500mila euro

GROSSETO – Approvato all’unanimità dalla giunta regionale il progetto dell’Asl Toscana sud est “Interventi per il controllo del randagismo e per la diffusione dei sistemi di prevenzione delle predazioni alla zootecnia”.

Le azioni messe in atto nei tre territori provinciali di Grosseto, Arezzo e Siena saranno gestite dall’Asl nel biennio 2019-2020, per 250.000 euro di finanziamento destinati a ciascuna delle due fasi annuali previste, per un importo complessivo di 500.000 euro.

“E’ un riconoscimento per noi molto significativo che ci consente di avviare le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano operativo aziendale che abbiamo predisposto. – commenta Giorgio Briganti, direttore dell’area funzionale di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare del dipartimento di prevenzione dell’Asl Toscana sud est -. Contiamo di essere operativi dal prossimo mese di settembre”.

Molteplici gli obiettivi individuati e da perseguire in collaborazione con le amministrazioni comunali, le associazioni di categoria e di protezione animale e i gestori dei canili: la cattura di cani randagi e vaganti nel territorio periurbano, rurale e silvestre; la promozione della sterilizzazione dei cani e il controllo della loro corretta identificazione in ambiente rurale; la garanzia della tutela e della conservazione della specie lupo come uno degli elementi fondamentali della biodiversità in Toscana; la salvaguardia delle attività zootecniche presenti sul territorio regionale; la formazione degli allevatori per la prevenzione delle predazioni.

“Avrà un ruolo determinante anche l’informazione corretta di ciò che è possibile fare per prevenire il randagismo e le predazioni – aggiunge Briganti – in particolare promuoveremo rispettivamente la corretta gestione dei cani in ambiente rurale e l’utilizzo di cani da guardiania e altri strumenti di prevenzione da adottare negli allevamenti ovini a tutela delle greggi durante il pascolo”.

Il progetto finanziato dalla Regione Toscana può considerarsi il naturale proseguimento di un precedente piano operativo, maturato sul campo da marzo 2015 ad aprile 2018, la cui esperienza è stata condivisa all’interno di un workshop di valenza europea, tenutosi di recente a Firenze, a Palazzo Bastogi, a cui ha partecipato per l’Asl Toscana sud est, oltre a Giorgio Briganti, anche il medico veterinario specialista, Adriano Argenio. Il precedente piano del 2015-2018, attuato in sinergia con gli Ordini dei medici veterinari, i carabinieri forestali e la polizia provinciale di Siena e Grosseto, ha portato ai seguenti risultati: 1172 cani anagrafati; 288 cani sterilizzati (di cui 209 femmine e 79 maschi); 1043 cani controllati (in particolare quelli utilizzati per la caccia al cinghiale), di questi ultimi solo il 2,68% è stato trovato privo di microchip e l’1,7% con microchip non leggibile. Le aziende zootecniche controllate per la verifica degli strumenti di prevenzione delle predazioni (ricoveri, recinzioni, cani da guardia, gestione al pascolo) sono state 92.

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