Verde pubblico e salute

Taglio degli alberi in città, l’appello: «Oltre 1640 cittadini dicono basta, qualità dell’aria peggiorata»

Via Uranio taglio pini

GROSSETO – «Oltre 1640 persone Le hanno chiaramente manifestato con fermezza la propria volontà di fermare il taglio indiscriminato di alberi sani sottoscrivendo la petizione “Stop al taglio degli alberi a Grosseto” che Le abbiamo recapitato» a dirlo è il comitato Impronta Verde in una lettera aperta al sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna.

«Pertanto – prosegue il comitato rivolgendosi direttamente al primo cittadino – Le chiediamo cortesemente di ascoltare questi 1640 lungimiranti cittadini sospendendo immediatamente il taglio degli alberi recentemente annunciato per i viali Mascagni e Caravaggio. Tra i firmatari e sostenitori segnaliamo anche la presenza di personaggi illustri in ambito medico, scientifico e artistico. Alla luce dei dati forniti dall’Arpat relativi al periodo di tempo compreso tra il 17 Dicembre 2018 e il 16 Gennaio 2019, si evince una forte criticità nei valori di PM10 a Grosseto. Considerato l’importante ruolo rivestito dagli alberi nel miglioramento della qualità dell’aria e nell’assorbimento delle polveri sottili, l’azione di abbattimento in massa intrapresa dall’Amministrazione Comunale è una scelta estremamente dannosa».

«Come evidenziato dal convegno di Pneumologia organizzato a Grosseto il 22 Gennaio 2019 – illustra Impronta Verde le malattie respiratorie sono aumentate in maniera significativa e costituiscono una crescente emergenza per il nostro sistema sanitario. A tale proposito Le chiediamo l’immediata installazione su questi viali di nuove stazioni di monitoraggio fisse per un rilevamento costante delle polveri sottili e degli altri agenti inquinanti per dimostrare l’effettivo potere di assorbimento delle alberature attualmente presenti. Inoltre gli abbattimenti lungo i viali comporterebbero un innalzamento dell’inquinamento acustico da traffico veicolare, una perdita del valore immobiliare, dell’identità della città e della sua capacità di attrarre turismo: tutto questo andrebbe a peggiorare la qualità della vita di tutti noi».

«Desideriamo metterLa a conoscenza – sottolinea il comitato – che il Worldwatch Institute ha calcolato il valore economico di un albero in città nell’arco di 50 anni. Tale valore è pari a circa 100mila euro per ossigeno prodotto, riciclo dell’acqua, bonifica dell’aria dall’inquinamento, senza contare tutti gli altri vantaggi non misurabili economicamente. Quindi i nostri cinquantadue alberi di viale Mascagni che volete abbattere valgono almeno 104mila euro ogni anno. Durante l’incontro con l’Assessore ai Lavori pubblici Riccardo Megale abbiamo messo in discussione la validità dell’intervento previsto in viale Mascagni, suggerendo oltre a quella da noi proposta di valutare soluzioni alternative per ottimizzare la spesa pubblica, tenendo conto del valore economico generato dagli alberi che non viene mai conteggiato e contemporaneamente i benefici per la salute dei cittadini.
In tale sede avevamo suggerito la possibilità di ampliare lo spartitraffico esistente, troppo ridotto per ospitare alberature utili a contrastare l’inquinamento e le torride temperature estive. Purtroppo non ci risulta che la cittadinanza sia stata mai messa a conoscenza di soluzioni alternative valutate da tecnici competenti, comprensive delle analisi costi-benefici».

«Più volte abbiamo richiesto a Lei e all’Assessore Megale – conclude Impronta Verde – di dotare l’Amministrazione di uno strumento corretto e strategico come un serio Piano del Verde che, tra le altre cose, impedirebbe di arrivare ad azioni così drastiche ed irreversibili assolutamente da condannare. Portiamo alla Sua attenzione che il verde pubblico è patrimonio di tutti e i cittadini hanno il diritto di poter partecipare attivamente a scelte così importanti. Ci rivolgiamo a Lei Egregio Signor Sindaco affinché l’Amministrazione riveda le sue scelte fermando lo scandaloso intervento annunciato. Confidiamo nel suo buonsenso nel tener conto della volontà espressa da oltre 1640 persone».

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