
GROSSETO – «I meravigliosi ed imponenti Pinus Pinea (pino domestico, ndr) di viale Mascagni e viale Caravaggio hanno le ore contate: L’assessore Megale dichiara trionfante l’imminente inizio dei lavori di rifacimento del manto stradale che, prevedendo la rasatura delle radici affioranti, porterà inevitabilmente al taglio totale degli alberi che dopo i lavori risulterebbero instabili, “mentre altri motivano il taglio per sopraggiunta malattia”» a farlo sapere il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle cittadino .
«Abbiamo più volte manifestato la nostra completa opposizione a tutto questo – dicono i consiglieri pentastellati – pur riconoscendo che il pino ha bisogno di spazio e che quindi la scelta di posizionare queste specie arborea ai bordi delle strade è stata completamente sbagliata, non si può pensare di eliminare questi alberi nel giro di pochi anni dal paesaggio cittadino. La sostituzione va fatta gradualmente e solo per quelli diagnosticati dagli esperti ad alto rischio di caduta. Inoltre la viabilità può essere ripensata con progetti che propongano un nuovo modo di vivere la città! In quel punto, in Via Mascagni la carreggiata é molto ampia, se gli alberi fossero considerati patrimonio per la salute umana, invece che descritti solo come fonte di pericolo per la propria automobile, una soluzione si troverebbe».
«E se, giustamente – aggiungono i consiglieri – si vuole mettere in sicurezza la viabilità, l’asfalto potrebbe iniziare ad essere rifatto in tante altre strade grossetane (quasi tutte!) completamente sfasciate da anni di degrado e lavori non “a regola d’arte”. Un accanimento incomprensibile quello sul Pinus Pinea, ancor di più se , come promesso dall’assessore, i lavori partiranno a maggio. I due viali saranno privati dell’ampia ombra proprio a ridosso dell’estate. E se anche è stato deciso di sostituirli con altri alberi (lecci?) le loro piccole chiome non potrebbero avere lo stesso effetto mitigatore sul clima».
«Noi in realtà ci auguriamo che il buon senso prevalga e si posticipi a dopo l’estate l’intervento del taglio ormai deciso – conclude il gruppo – e che comunque non vengano piantati i lecci in un mese in cui le probabilità di sopravvivenza sarebbero vicine allo zero. Troppo spesso questa Amministrazione spreca i nostri soldi in nuovi alberi poi lasciati al loro destino, dimostrando una totale inefficienza nella gestione del verde pubblico e una totale insensibilità sull’importanza del patrimonio arboreo per il benessere dei cittadini»