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Trasporto pubblico, l’Europa dà ragione ad Autolinee Toscane. Ma Mobit assicura: «Non è finita»

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GROSSETO – Potrebbe essere a una svolta la vicenda dell’assegnazione del trasporto pubblico toscano nei prossimi 11 anni. La Corte di giustizia europea, il 21 marzo, con sentenza C-350/17, ha stabilito che la società francese Ratp, attraverso Autolinee Toscane, aveva i requisiti per partecipare al bando di care regionale.

Ora la palla torna al Consiglio di Stato chiamato a prendere una decisione definitiva sull’annosa questione iniziata nel 2016, quando Autolinee Toscane aveva vinto la gara, decisione alla quale si era opposta Mobit prima al Tar e poi al Consiglio di Stato. Questa decisione, secondo il governatore Enrico Rossi, “va accolta con soddisfazione perché la Corte di giustizia ci ha dato ragione”.

Di tutt’altro avviso Mobit. “Con la sentenza pubblicata oggi – si legge in una nota – la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che le limitazioni alla partecipazione a gare per i soggetti affidatari di servizi in house, quale il Gruppo RATP al quale appartiene Autolinee Toscane, non si applicano per il periodo transitorio previsto dal Regolamento CE n. 1370/2007 e cioè fino al 3 dicembre 2019.

La sentenza aggiunge però che quel principio non vale nel caso in cui le Autorità di uno Stato membro abbiano deciso di applicare anticipatamente le norme del Regolamento che dispongono quelle limitazioni.

Ad avviso di Mobit, questo è precisamente il nostro caso, come risulta dalla documentazione di gara, e come sarà adeguatamente illustrato in Consiglio di Stato, davanti al quale la questione e l’intero ricorso torneranno nei prossimi mesi. Lungi dall’essere allo stato decisa per effetto della sentenza della Corte di Giustizia, la vicenda è tuttora pienamente controvertibile, il che impone di attendere il pronunciamento del Giudice amministrativo prima di procedere a qualunque considerazione definitiva, e prima soprattutto di adottare atti o provvedimenti che genererebbero soltanto ulteriori contenziosi, anche risarcitori”.

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