Con l’avvicinarsi della primavera, per gli amanti della vita all’aria aperta si approssima anche il momento di rispolverare tende, zaini e sacchi a pelo, e magari anche quella roulotte o quel camper che per il resto dell’anno languono in un box o in un garage. Insomma, sta per riaprirsi la stagione del camping, il cui primo picco di affluenze dovrebbe registrarsi nei dintorni del prossimo spring break (grossomodo intorno alle vacanze pasquali), per poi far decollare definitivamente l’alta stagione da metà maggio in poi.
Quella del campeggio è un’attività vacanziera che negli ultimi anni ha riguadagnato molti consensi, complici la crisi complessiva del settore alberghiero (prezzi troppo alti e strutture non sempre all’altezza) e il desiderio, da parte di una grossa fetta di potenziali clienti, di riappropriarsi di un contatto diretto con la natura. Inoltre, la possibilità di gestire in maniera più flessibile ed elastica i propri spazi rende questa modalità di alloggio fuori sede molto gradita da tutti coloro – e come abbiamo accennato si tratta di una comunità in costante crescita – che in una vacanza cercano in primis la libertà di movimento.
Infine, non va trascurato l’allargamento degli orizzonti geografici e antropologici a disposizione dei campeggiatori, come testimoniano i dati del nuovo sito di prenotazione online per campeggi e villaggi Alcampeggio.it.
Ovviamente molte cose sono cambiate rispetto alle origini del campeggio, e oggi i praticanti di questa peculiare forma di vacanza cercano vantaggi e amenitiesletteralmente impensabili anche solo 20 anni fa. È proprio la ricerca di questi benefit a determinare gran parte dei trend che caratterizzeranno il camping nel corso del 2019. Vediamone alcuni, giudicati dagli esperti del settore tra i più significativi dell’anno appena iniziato.
1. Glamping. Crasi dei termini glamour e camping, indica la luxury version del classico campeggio. Due sono gli elementi che lo caratterizzano: i mezzi di locomozione, decisamente ipertrofici quanto a dimensioni e accessoristica (provate a digitare “luxury RV” su Google Immagini per avere un’idea di ciò di cui parliamo); e le aree, sempre più simili a resort di livello, con ristoranti, cinema, palestre, piscine, sauna e spa. Levitano i costi, ma anche la possibilità di costruirsi una vacanza su misura senza rinunciare alle comodità.
2. Mete lacustri. La grande riscoperta delle vacanze al lago risale a circa un decennio fa. Il tempo di organizzarsi a livello di strutture, ed ecco spuntare nel giro di pochi anni numerosi camping in grado di offrire accoglienza e svago a turisti di qualsiasi età e disponibilità economica. Il boom del 2019? Tenete d’occhio i campeggi sul Lago Balaton, in Ungheria.
3. No plastic. In linea con le nuove direttive che impongono una drastica riduzione della plastica monouso, anche i camping, un tempo regno incontrastato di questo materiale, si stanno attrezzando. Sono sempre più, infatti, le strutture plastic free, che oltre al soggiorno offrono la possibilità di acquistare o noleggiare utensili (in particolare piatti, bicchieri e posate) in materiali riciclabili o riutilizzabili. Un nuovo modello di business che punta sull’accrescimento della sensibilità ecologica del campeggiatore medio.
4. Winter camping. Chi l’ha detto che il campeggio è un’attività praticabile solo in primavera ed estate? Le moderne strutture offrono tutto il necessario per campeggiare anche a basse temperature e persino con la (e sulla) neve. Così il campeggio d’inverno, un tempo appannaggio esclusivo dei nordeuropei e di qualche temerario, sta diventando una realtà consolidata anche presso i popoli mediterranei.
5. Urban camping. Dall’idea di una startup olandese, un nuovo modo di concepire il campeggio, non più lontano dai grandi centri abitati ma nel cuore degli stessi, dovunque gli spazi – e la volontà dei loro legittimi proprietari – consentano di piantare una tenda. Una terrazza, una veranda, un patio, un lembo di giardino o di cortile possono diventare delle aree perfette per ospitare un numero limitato di tende, con ovvio e immediato risparmio (sui costi delle normali strutture alberghiere) per chi campeggia e un altrettanto ovvio guadagno per chi ospita. Un modo per godersi città d’arte e grandi capitali europee senza attentare al proprio portafogli.
Secondo gli esperti del settore, il campeggio sta letteralmente vivendo una seconda giovinezza, con un trend di crescita esponenziale che non sembra conoscere crisi. E se il 2018 è stato un anno di ampio consolidamento, il 2019 promette di essere all’insegna delle novità e delle sorprese. Sarà vera gloria?