Politica

#ElezioniProvinciali19: in campo anche Civiche di Maremma. «Rapporto stretto con i cittadini»

Palazzo Provincia

GROSSETO – «I cittadini entrano in consiglio provinciale: con questo “faro” nasce Civiche di Maremma». A parlare sono i cinque candidati al consiglio provinciale della lista “Civiche di Maremma”, Rinaldo Carlicchi, Filippo Lombardelli, Francesca Pepi, Lorella Tronchi, Giovanni Barbagli.

«I candidati alla carica di consigliere provinciale hanno sottoscritto un impegno programmatico per la gestione e rilancio delle attività e delle competenze della provincia di Grosseto, elaborato insieme ai portavoce ed attivisti del Movimento 5 Stelle Grosseto, le liste civiche Passione per Grosseto e Maremma Migliore ed inviato a tutti i consiglieri comunali e sindaci della provincia. La Riforma Del Rio, com’è noto, trasformando le Province in enti di secondo livello, oltre a sottrarre ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti, ha ridotto drasticamente le funzioni di questi enti e di conseguenza le risorse trasferite dallo Stato sui vari territori».

«Per questo motivo Civiche di Maremma intende ristabilire un rapporto stretto tra cittadinanza ed ente provinciale utilizzando metodi e modelli di partecipazione e coinvolgimento diretto per lo svolgimento del nuovo mandato. In particolare la provincia di Grosseto, peculiare per la sua vastità a fronte di una bassissima densità di popolazione, sta registrando negli ultimi anni un progressivo e preoccupante spopolamento, che le Istituzioni hanno il dovere di contrastare. Servono politiche integrate che possano favorire, all’opposto, l’attrazione verso un territorio che vanta un paesaggio unico, di grande bellezza, biodiversità e valore ambientale, connotato e universalmente noto come “Maremma. La potremmo definire una sorta di una “bioregione”, che le politiche di accentramento della Regione Toscana, basate sul concetto di “area vasta” in tutti questi anni hanno mortificato, demolendo il rapporto tra cittadini e servizi».

«Si tratta di un territorio che ha assoluta necessità e tutte le potenzialità per rinascere vedendo riconosciute e valorizzate le sue molteplici eccellenze in ambito agricolo, ambientale, paesaggistico, turistico, culturale ed enogastronomico».

«E’ assolutamente necessario, pertanto, contrastare l’accentramento regionale sia in ambito sanitario che dei trasporti e dei rifiuti, restituendo a questa terra il diritto di affermarsi, attingendo al massimo alle poche risorse in essere e cercando di attrarne ulteriori, con l’auspicio di riappropriarsi di competenze fondamentali per il suo sviluppo, quali il Turismo, l’Agricoltura, la Cultura e la Formazione Professionale che la Regione Toscana nell’attuare la L.56/2014 ha avocato a sé o ha eliminato, con evidenti ricadute negative per un territorio così vasto, che necessita di un organismo di coordinamento e raccordo tra le piccole realtà comunali e la Regione».

«Nel frattempo è indispensabile impegnarsi affinché le ridotte ma importanti competenze residue, vengano svolte in modo ottimale, perseguendo obiettivi concreti per ciascuna funzione, così da dare concretezza alla visione di un’azione amministrativa volta unicamente al bene comune, alla tutela e allo sviluppo del nostro territorio, nel rispetto delle sue peculiarità».

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