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Economia e futuro: la cantina I Vini di Maremma pronta a nuove sfide

Vino genercia

GROSSWETO – Nel 1954, in piena riforma agraria, un gruppo di appassionati viticoltori fondò nei pressi di Grosseto la prima Cantina Sociale della Maremma Toscana. Anno dopo anno, con la tenacia, la dedizione e l’entusiasmo della gente di Maremma, la Cantina ha migliorato la propria produzione, attraverso la rigorosa selezione delle uve e l’attenzione al metodo di vinificazione. Oggi la Cantina ‘I Vini di Maremma’ S.a.c. produce grandi Vini ottenuti dalle uve scaldate al sole della Maremma Toscana, provenienti  da più di 230 soci, per un totale di 35000 quintali di uva conferita annualmente, e trasformata nella sede storica in località “Il Cristo”. La cantina è oggi uno dei maggiori produttori di vino che può fregiarsi della denominazione “D.O.C. Maremma Toscana”.

Nei  punti vendita della sede e di Via Repubblica Domenicana, che rappresentano il punto di forza della struttura, è possibile trovare insieme ai vini, una selezione dei migliori prodotti tipici come l’olio extravergine d’oliva, il  pecorino toscano, il miele,  le conserve, i salumi, la carne ed un angolo dedicato ai prodotti da agricoltura biologica. I vigneti dei soci si trovano nella provincia di Grosseto, in zona collinare e pedocollinare, su una superficie complessiva di circa 500 ettari. La vocazione viticola di queste terre è antichissima ed è ampliamente testimoniata fin dall’età etrusco romana: oggi grazie alle ottime caratteristiche del terreno, ad un microclima particolarmente favorevole ed all’abilità dei viticoltori, alcuni tra i più prestigiosi vitigni hanno trovato in Maremma il loro habitat ideale.

Gli ultimi due anni si sono caratterizzati per una scarsa produzione vitivinicola, a causa della siccità ed altre problematiche legate ai cambiamenti climatici, ma la qualità del vino è stata buona grazie all’introduzione all’interno della Cantina di un progetto di riqualificazione tecnico-agronomica,  che prevede assistenza diretta in campo ai viticoltori, seminari promossi con l’ausilio di esperti,  e visite aziendali mirate ad interscambi di informazioni, utili alla crescita imprenditoriale dei viticoltori. Grazie all’adozione di un preciso regolamento dei conferimenti al momento della vendemmia, l’ innalzamento della qualità delle uve ricevute e lavorate è stato consistente e meglio rispondente alle esigenze del mercato del vino.

Il vero balzo in avanti sotto il profilo della maggiore efficienza della cantina, e soprattutto verso una maggiore qualità dei vini prodotti, si deve soprattutto all’innovazione tecnologica degli impianti di trasformazione. La Cantina I Vini di Maremma infatti in questi ultimi tre anni ha fatto grossi investimenti sulla preesistente struttura, introducendo anche nuovi processi di vinificazione, attraverso l’attuazione di un Piano di Sviluppo Rurale (PSR)  e in un Piano Integrato di Filiera (PIF).

Il PIF “Maremma Terra di Vini”,  rappresenta sicuramente uno dei punti di forza nel legame prodotto-territorio e la sua valorizzazione comprende diversi fattori intrinsecamente legati tra loro, che vanno dalla qualità del prodotto ai valori storici, culturali e ambientali.

“I grandi interventi che abbiamo fatto e che  stiamo ancora terminando – afferma il Presidente della Cantina i Vini di Maremma, Massimo Tuccio – ci hanno consentito l’ammodernamento di macchine e attrezzature volto alla riduzione dei costi e alla valorizzazione della produzione. All’interno del Pif “Maremma Terra di Vini” si è svolto un progetto finanziato dalla Regione Toscana “Soluzioni innovative della filiera vitivinicola: adozione di un sistema di gestione per la sostenibilità del territorio” al quale ha preso parte la Cantina I Vini di Maremma  adottando strumenti efficaci per misurare le performance rispetto ai tre pilastri della sostenibilità: ambientale, sociale ed economico. Il progetto si è concluso con la certificazione Equalitas, lo standard sulla sostenibilità nato con l’obiettivo di aggregare le imprese del settore vitivinicolo per dare una visione omogena su questo importante tema e creare un modello unico e condiviso tra i rappresentanti di filiera. In particolare la Cantina si è distinta per aver ottenuto la certificazione sia a livello aziendale che di prodotto, puntando su due vini, il vermentino biologico e il ciliegiolo, due vitigni autoctoni che rappresentano il legame con la tradizione e il territorio. Il percorso per certificare l’impegno verso la sostenibilità si è basato su una nuova coscienza che ha indirizzato le scelte imprenditoriali verso l’efficientamento delle proprie attività nel rispetto dell’ ambiente e delle relazioni con tutti gli attori della filiera. Rafforzare il legame con i soci e fornire loro gli strumenti della sostenibilità –  continua Tuccio – rappresenta un valore aggiunto strategico per una Cantina Cooperativa, tra i cui scopi vi sono non solo la produzione di vino e l’equa remunerazione delle uve ma anche la creazione e il mantenimento di un tessuto produttivo e sociale che gravita attorno alla Cantina stessa e ne trae sostegno e supporto. Una Cantina Cooperativa infatti non è un semplice gruppo di viticoltori ma è rappresentata dallo spirito stesso della loro interazione reciproca, dal senso di appartenenza e di collaborazione e dalla consapevolezza dell’importanza di tali legami, che insieme permettono ai soci e alla Cantina di affrontare sfide sempre nuove e superare le importanti prove del mercato. Equalitas ben rappresenta tale spirito perché punta a migliorare ogni componente della complessa filiera vitivinicola, tenendo ben presente gli obiettivi che devono essere propri di ogni impresa produttiva e responsabile”.

“L’Assemblea ordinaria dei soci della Cantina i Vini di Maremma  che si è svolta il 12 gennaio scorso – conclude Tuccio – ha confermato la solidità della Cooperativa e ha dato buone soddisfazioni ai soci per la remunerazione delle uve. Ringrazio pertanto i soci per essere stati sempre vicini e uniti anche nei momenti di difficoltà che la Cantina ha incontrato, sono loro i veri e propri ‘Custodi del Territorio’, la cantina vive e si rigenera e la sua tradizione non sarebbe così grande se ogni socio non avesse avuto sempre il coraggio di guardare avanti. Il rinnovamento della Cantina continuerà ancora, sarà sempre una struttura aperta a tutti, al servizio dei viticoltori maremmani. Siamo proiettati verso il futuro lavorando su un cambio di immagine che accompagni il processo di  continua evoluzione  tecnologica e qualitativa”.

 

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