Lutto

È morto l’architetto Piemontese: progettò la Punta Ala degli anni ’60

vela punta ala porto

PUNTA ALA – Cordoglio della delegazione grossetana del FAI – Fondo Ambiente Italiano, per la scomparsa, all’età di 87 anni, di Francesco Paolo Piemontese, l’architetto che ha progettato gran parte delle straordinarie strutture architettoniche di Punta Ala negli anni sessanta. Portano la sua firma il Club House all’interno del Golf Club di Punta Ala, progettato nel 1964; il campo da golf, il centro ippico, alberghi e case residenziali. Insieme all’architetto Walter Di Salvo, Piemontese lavorò alla progettazione della chiesa della Signora della Consolata e del centro residenziale Il Gualdo. Dal 1968 al 1973 ha diretto la realizzazione di un villaggio turistico a Stintino,  dal 1975 al 1980 ha curato per gruppi americani problemi di sviluppo turistico in Egitto,  al 1980 al 1990 ha seguito lo sviluppo di Courmayer.

Così lo ricorda Giovanni Tombari, capo delegazione FAI della provincia di Grosseto: “Francesco Paolo Piemontese è stato un grande architetto – dice Giovanni Tombari – ha progettato non solo in Maremma, a Punta Ala e Castiglione della Pescaia in modo prioritario, ma in altre importanti località della Toscana, in Sardegna, Piemonte, in Valle d’Aosta e fuori dai confini nazionali: Francia, Libano, Egitto, solo per citare alcune nazioni. Fiorentino di nascita e maremmano d’adozione, è stato tra i fondatori dell’ordine degli architetti della provincia di Grosseto a cui era iscritto”.

“L’ho incontrato nell’inverno della sua vita, ormai ottantenne, in occasione delle Giornate FAI di primavera 2015, sul tema l’architettura contemporanea a Punta Ala. Con lui in modo assiduo abbiamo preparato tutto l’evento. Mesi di incontri, telefonate, scambi di idee. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, di farmi raccontare la sua vita, la grande esperienza lavorativa. Una carriera straordinaria e ricchissima di soddisfazioni. Carattere apparentemente ruvido, ma se ti faceva dono della sua stima e amicizia, si rivelava una persona aperta e attenta. Era un vero signore. Mi aveva telefonato verso la fine ottobre dicendomi se passavo da Firenze per andare a trovarlo. Pensi sempre che ci sia tempo, ti dici lo farò. Sono in difetto con lui, e di questo mi dispiaccio”.

“Come delegazione FAI Grosseto – continua Tombari – faremo richiesta formale al Comune di Castiglione della Pescaia per intitolargli una via, un’area pubblica. Ha lasciato segni importanti nel territorio con i suoi progetti. Ciao Architetto è stato un onore conoscerti”.

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