GROSSETO – Siglato l’accordo tra le tre principali società di baseball grossetano: Bsc Grosseto 1952, Jolly Roger Bc e Red Jack Bsc. L’obiettivo è quello di riportare Grosseto nel baseball che conta, partendo dai giovani e dalla costruzione di un settore giovanile che garantisca in futuro ricambi e talenti made in Maremma. L’accordo è stato presentato questa mattina nella sala stampa dello Jannella. Presenti Sandro Chimenti e Filippo Olivelli del Jolly Roger, Massimo Ceciarini e Roberto Piccioli, rispettivamente presidente e vicepresidente del Bsc Grosseto, oltre a Stefano Cappuccini a cui sarà affidata la guida tecnica.
“L’obiettivo oltre a riportare Grosseto dove merita – ha spiegato Sandro Chimenti – è quello di non consumare risorse e cercare di non prendere più giocatori al di fuori del nostro territorio. Come Jolly Roger abbiamo dovuto pescare fuori perché siamo stati corti soprattutto con i lanciatori, per questo speriamo di riuscire a compensare in qualche anno con i nostri giovani”.
Un settore giovanile, quello del Bsc, che conta in totale 102 ragazzi, dei quali ben quattro giocheranno il prossimo anno in A2 e addirittura 16 in serie B. “Oggi è un giorno importantissimo per noi – ha ribadito Massimo Ceciarini, presidente del Bsc Grosseto 1952 – perché il nostro progetto diventa finalmente realtà. Il vero baseball a Grosseto non è lontano, dobbiamo continuare su questa strada costruendo una base giovanile che in questi anni è mancata. Dispiace soltanto che lo Junior Grosseto non abbia aderito: per noi questo rappresenta un’occasione mancata per tutta la realtà di Grosseto”.
La stagione 2019 vedrà ai nastri di partenza ben otto formazioni tra senior e giovanili, con oltre 150 tesserati e più di 20 tecnici, sviluppando l’accordo tra le tre società soprattutto su tre livelli principali: quello tecnico, quello comunicativo e quello economico.
Il primo sarà affidato a un comitato tecnico capitanato da Alessandro Cappuccini, con l’obiettivo di dare continuità al lavoro in campo supervisionando tutti i ragazzi. Il secondo, quello comunicativo, vuole cercare di riunire tutte le squadre sotto un unico nome e un marchio comune in modo da promuovere una sola identità ben definita. Infine l’aspetto economico, da non sottovalutare, per cercare di risparmiare e trovare nuovi sponsor, lasciando però separate le tre società dal punto di vista giuridico.