L'intervento

Geotermia, l’appello: «Il Governo faccia marcia indietro, scelta irresponsabile sugli incentivi»

Federica Fratoni

GROSSETO – “Chiediamo con forza al Governo di reintrodurre la geotermia tra le fonti e le tecnologie rinnovabili “mature”. La scelta di cancellare questa risorsa dai sistemi di incentivazione delle rinnovabili è inaccettabile e priva di motivazione e dimostra la mancanza di senso di responsabilità oltreché di lungimiranza da parte di chi ci sta governando questo Paese”.

E’ quanto ribadito dall’assessore Federica Fratoni nel corso della riunione di stamani della CAE, la Commissione Ambiente ed Energia che vede al tavolo tutte le amministrazioni regionali per una azione di raccordo e indirizzo sui più importanti atti normativi e amministrativi di governo.

“La geotermia – spiega Fratoni – deve essere reinserita come “geotermia convenzionale”, tra le fonti e le tecnologie rinnovabili “mature” quali quelle previste dal FER1, il decreto ministeriale di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in fase di approvazione. la scelat di escluderla dai sistemi di incentivazione delle rinnovabili nel FER1 è priva di motivazione dal momento che la geotermia è parificata alle altre fonti rinnovabili dalla Normativa Comunitaria. La mancanza di incentivi aprirebbe inevitabilmente uno scenario drammatico per le ripercussioni negative in termini di sviluppo e occupazionali e non convince affatto la difesa d’ufficio del sottosegretario Crippa – ha dichiarato l’assessore Fratoni. Ancora attendiamo la risposta alla richiesta urgente di incontro che il presidente Rossi, facendosi portavoce delle istanze del territorio, aveva qualche settimana fa inviata al Ministro de lle Sviluppo Economico”.

La fonte geotermica rappresenta in Toscana il 35% dell’energia elettrica totale e tra le rinnovabili, copre il 73% della produzione di energia elettrica complessiva. Difficile ipotizzare una strategia di sviluppo in assenza del suo utilizzo, senza considerare le conseguenze che la venuta meno degli incentivi per l’industria geotermica comporterebbe sull’economia toscana, dove si calcola la perdita di oltre 3000 mila posti di lavoro fra diretto e indotto.

Un quadro preoccupante non solo per la Toscana, ma più in generale per l’Italia, se si tiene conto che la geotermia è una delle poche fonti rinnovabili programmabile, efficiente e competitiva, con un patrimonio storico ed economico che fa parte del sistema elettrico nazionale, di cui contribuisce a soddisfare le esigenze.

“Quello che chiediamo al Governo – prosegue l’assessore – è di guardare alla sostenibilità ambientale e all’innovazione e di non distruggere l’economia di interi territori, con gravi conseguenze anche per i lavoratori e le loro famiglie. La posizione della Toscana in questo senso è di netta condanna della scelta prospettata nel decreto ministeriale. Come ribadito oggi in sede di CAE, riteniamo assolutamente necessario reinserire la geotermia tra le fonti e tecnologie rinnovabili mature eleggibili per gli incentivi previsti dal decreto FER1”.

“Ovviamente – conclude Fratoni – la Regione Toscana prosegue la sua battaglia portando la questione in sede di Conferenza Stato Regioni”.

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