GROSSETO – «Francesca Pepi non ha alcuna intenzione di entrare nel gruppo misto, in quanto ha già, a pieno diritto, il suo gruppo che è quello di Maremma Migliore di cui è la legittima rappresentante e al contempo il movimento civico Maremma Migliore non ha alcuna intenzione di cambiare nome o quant’altro di simile» così il direttivo del movimento in una mail inviata oggi alla stampa. Il movimento appare sempre più spaccato, specie dopo la nota di ieri, di Roberto Baccheschi e di parte di Maremma Migliore, che confermava la propria fiducia all’assessore di riferimento Fausto Turbanti.
«Come ogni movimento politico o partito, anche Maremma Migliore si è dotata a suo tempo di uno statuto che ne regolasse la vita politica e la sua funzionalità. Detto statuto, regolarmente depositato nelle sedi appropriate, fu redatto in ultima analisi, vista la sua professione, anche dall’avvocato Baccheschi, che lo approvò insieme a tutti i soggetti aventi diritto al voto del movimento».
«Ci resta abbastanza ostico capire quello che dichiara oggi Baccheschi, quando è noto che, sulla base di detto statuto, dopo mesi di confronto in qualche caso anche aspro, fu convocata un’assemblea degli aventi diritto al voto in quel momento e il risultato fu la decisione unanime, ad esclusione del voto di Baccheschi, di sfiduciare dal ruolo di assessore Fausto Turbanti» prosegue la nota del direttivo.
«Si parla del mese di aprile e come già abbiamo dichiarato fu comunicato al sindaco di Grosseto nei giorni successivi; definire la nostra una decisione improvvisa ci sembra un tentativo maldestro di alterare la verità dei fatti. Tanto più che noi, nell’aderire all’appello del sindaco a soprassedere dal comunicare la nostra decisione alla stampa ed aspettare settembre, appello esternato durante un incontro in cui era presente lo stesso assessore, dimostrammo, crediamo, una grossa dose di ragionevolezza e responsabilità».
«Vogliamo anche far notare che alcuni dei tesserati di Maremma Migliore avevano già da prima della creazione del movimento aderito al Fronte Nazionale che rendiamo noto non è assimilabile ad un partito politico, ma è di fatto un movimento politico/culturale nazionale – prosegue il direttivo -. Per buona pace dell’avvocato Baccheschi lo informiamo che alcuni di noi hanno non più tardi di un mese fa aderito anche al movimento politico/culturale nazionale del filosofo Diego Fusaro: anche questa è una colpa grave?».
«Oppure le labbra da cui pendere devono essere quelle del quantomeno impreciso avvocato Baccheschi? Ricordo a tutti che una cosa è la politica locale, altro è la politica nazionale, ma per precisare vogliamo dire che pur guardando con un occhio benevolo alla esperienza del governo Di Maio/Salvini nessuno di noi ha intenzione di chiedere iscrizione né alla Lega né ai 5 Stelle. Abbiamo una certa idiosincrasia per passate esperienze verso i partiti nazionali».
«Vogliamo, anche se mal volentieri, precisare che l’avvocato Baccheschi accusando di familismo il nostro presidente incorre in un autogol che ha del clamoroso in quanto lui è il cognato di Fausto Turbanti e viceversa. In quanto agli interessi della famiglia Pepi a cui fa riferimento vorremmo fosse più preciso, noi cerchiamo di esserlo: non è per caso che tutta questa concione sia dovuta all’eventuale ipotetica possibilità della perdita della remunerata poltrona sua e del di lui cognato?» chiede la nota.
«Per chiudere vogliamo anche dire che noi non siamo soliti, specialmente in politica, dividere le persone in migliori o peggiori, ma solo in iscritti aventi i diritti e i doveri che uno statuto concede e in non iscritti. Ci dispiace sottolineare che dai documenti risulta che la fantomatica maggioranza del Baccheschi in alcuni casi non risulti mai stata iscritta al movimento e negli altri non avere rinnovato l’iscrizione nell’ultimo anno. Nella speranza che questo “lavare i panni in pubblico” sia terminato qui, vogliamo rassicurare i nostri elettori che quello che noi abbiamo promesso di fare per il bene di Grosseto continueremo a farlo con dedizione e serietà».