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40 anni dalla morte di Moro: la figlia in città per “Spezzare la catena del male”

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GROSSETO – Venerdì 28 settembre, alle 17, nella sala Friuli del convento di San Francesco, torna “Sentieri di giustizia”, il ciclo di incontri pubblici promosso dalla Diocesi di Grosseto che, quest’anno, si apre con Maria Agnese Moro, figlia dello statista democristiano Aldo Moro, di cui quest’anno ricorrono i 40 anni dalla tragica uccisione.

«Dopo il percorso su giustizia e misericordia e quello sul valore imprescindibile dell’uomo come “infinita possibilità” a cui offrire sempre una seconda chance – spiega la Diocesi in una nota – sarà il perdono il tema attorno al quale ruoterà, quest’anno, “Sentieri di giustizia”, il percorso promosso dalla Caritas diocesana come spazio di ascolto e confronto con alcuni testimoni».

«Iniziato nell’anno giubilare straordinario della misericordia – prosegue la Diocesi -“Sentieri di giustizia” si è rivelato un importante e sempre partecipato contenitore, attraverso il quale la Caritas ha potuto portare avanti quello che è il suo compito pastorale di animazione alla carità, di cui i servizi erogati sono una conseguenza, ma non il fine ultimo».

«Ad aprire il ciclo 2018-2019 – illustra la nota – sarà Maria Agnese Moro, figlia dello statista democristiano Aldo Moro, di cui quest’anno ricorrono i 40 anni dalla tragica uccisione, per mano delle Brigate Rosse, dopo quasi due mesi di prigionia. “Spezzare la catena del male”, il titolo dell’incontro-testimonianza, che si terrà venerdì 28 settembre, alle 17, alla sala Friuli del convento di San Francesco, a Grosseto».

«Non sarà un approccio buonista al tema del perdono – precisa don Enzo Capitani, direttore di Caritas – Se come cristiani sappiamo che siamo chiamati a perdonare fino a settanta volte sette, tutti sperimentiamo la fatica di farlo, ma sappiamo anche che senza riconciliazione non c’è giustizia, come amava ripetere san Giovanni Paolo II. Crediamo che, affrontare il tema del perdono partendo dalla testimonianza di chi nella propria vita ha fatto i conti con ferite profonde, sia un modo molto concreto di approcciare il nostro modo di perdonare e di riconciliarci con l’altro, nella concretezza dell’esistenza di ognuno. Siamo molto felici che Maria Agnese Moro abbia accettato di essere tra noi e di aprire il percorso di quest’anno, che avrà altri due momenti, da qui a maggio, sui quali stiamo lavorando».

Giornalista pubblicista, una laurea in psicologia e un diploma in bibliografia e biblioteconomia della Biblioteca Apostolica Vaticana, la Moro ha lavorato per 10 anni all’ufficio studi della Cisl, occupandosi anche di ricerca, di relazioni istituzionali in Italia e nell’Unione Europea e di politica culturale per enti di ricerca sociale senza fini di lucro. Ha un particolare interesse per le questioni legate ai diritti umani e ha curato il testo “Attualità dei diritti umani” edito da Rosenberg&Sellier nel 1996. Nel 2003 ha pubblicato con la Rizzoli il libro di ricordi “Un uomo così”, dedicato al padre, poi ristampato nel 2008.

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