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«Chiuso per spaccio». CasaPound “sequestra” il parco: il Comune non fa niente. Poi arriva un cittadino. GUARDA fotogallery

Chiuso per spaccio

GROSSETO – “Chiuso per spaccio”. C’era scritto così nel grande cartello appeso dai militanti di CasaPound al fianco dell’ingresso del parco di via Sauro. Ingresso che era stato bloccato con il nastro “biancorosso”, utilizzato solitamente per delimitare zone alle quali non è consentito accedere.

Un’azione di protesta portata avanti da CasaPound che ha scatenato però un’immediata reazione da parte di un cittadino che arrivato sul posto con una bicicletta ha provveduto a rimuovere il filo biancorosso che impediva l’accesso al parco e subito dopo a togliere il cartello affisso a fianco.

«Nonostante le continue sollecitazioni di CasaPound Grosseto all’amministrazione comunale – si legge nella nota di CasaPound – infatti, nulla di concreto sembra essere stato fatto. La battaglia per la riqualificazione dei giardini di Via Sauro viene portata avanti da più di due anni – fanno sapere dal movimento – facendo azioni sul posto, denunciando il degrado dello stato fisico del parco tramite sit-in e video report e incontrando sia i residenti, che gli assessori competenti, ma quest’ area resta in condizioni vergognose, divenuta oramai luogo di spaccio e di degrado sociale. La soluzione intrapresa dell’acquisizione del parco da parte del Comune di Grosseto e l’annunciato abbattimento del muro divisorio che eliminerebbe l’isolamento dell’area non sembra ancora vedere la luce».

«Tale situazione non solo non sembra interessare all ‘ amministrazione comunale, lasciandolo in mano a malavitosi e sbandati – dichiara Gino Tornusciolo, consigliere comunale e responsabile di CasaPound Grosseto – ma nonostante l’acquisizione del parco da parte del Comune, l’ abbattimento del muro divisorio che doveva dare il via ai lavori di riqualificazione del parco stesso tarda da anni ad arrivare; quello della scorsa notte dunque è solo un gesto simbolico per riportare l’attenzione sul problema a chi si fosse dimenticato e ai cittadini grossetani che troveranno sempre un punto fermo e concreto nelle nostre azioni a tutela dei propri legittimi bisogni. L’auspicio comunque e ‘ che la comunità grossetana possa riappropriarsi di tale spazio al più presto».

«Da parte nostra inoltre – continua Stefano Rispi responsabile provinciale del movimento – proponiamo all’amministrazione Comunale, una volta riqualificato il parco , di intitolarlo ai fratelli Mattei, i due ragazzi rimasti barbaramente uccisi nel 1973 nel “rogo di Primavalle” in nome dell’odio antifascista, proprio in continuità con quell’opera di pacificazione politica intrapresa dall’attuale Giunta cittadina».

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