GROSSETO – Un algologo, un fisiatra, un fisioterapista e un reumatologo. E’ così composta la nuova équipe per la presa in carico di pazienti con il mal di schiena, un modello organizzativo sperimentale che prenderà il via entro giugno nei centri di terapia del dolore degli ospedali di Arezzo, Nottola e Grosseto. La sperimentazione coinvolgerà una serie di pazienti già individuati dagli specialisti e dal mese di ottobre diventerà definitiva in tutto il territorio aziendale.
Il nuovo percorso prevede l’attivazione di tre livelli di intervento: si inizia con il medico di famiglia, che effettua la prima diagnosi e la terapia farmacologica. In caso di persistenza del dolore, parte il secondo livello, cioè l’equipe del mal di schiena. In questa sede i pazienti verranno visitati dai professionisti del team per l’impostazione di diagnostica più approfondita e per un programma terapeutico. Il terzo livello è riservato alle procedure invasive di neurochirurgia, terapia antalgica e reumatologia, più avanzate e delimitate a una casistica più ristretta.
“L’80% della popolazione ha avuto almeno una volta nella vita il mal di schiena. In alcuni casi si risolve, altri si cronicizza – spiega Lucia Lenzi, direttore del Dipartimento tecnico scientifico della Riabilitazione – Con questo nuovo approccio multiprofessionale, a cui lavoriamo da un anno, contiamo non solo di dare risposte più efficaci, visto che vengono coinvolti 4 professionisti contemporaneamente, ma anche di abbattere le liste di attesa in quanto con un unico accesso il paziente viene, per l’appunto, visitato da 4 specialisti”.
Il progetto dell’equipe è stato lanciato dal direttore sanitario della Asl Toscana sud est Simona Dei e realizzato da Lucia Lenzi e Salvatore Criscuolo, responsabile dei Centri di terapia del dolore.