Roccastrada

Cambiano piano strutturale e piano operativo, ecco le varianti

consiglio comunale roccastrada

ROCCASTRADA – Roccastrada punta sullo sviluppo del territorio con una forte semplificazione burocratica fatta di zero vincoli comunali e poche norme, semplici, chiare e mai descrittive. A sostenere gli interventi saranno la variante al Piano Strutturale e il nuovo Piano Operativo adottati questa mattina, lunedì 18 giugno dal consiglio comunale con voto unanime e con l’intervento favorevole di Carlo Dini, unico rappresentante dell’opposizione presente in aula.

L’adozione sarà seguita dalla fase di raccolta delle osservazioni, che potranno essere presentate da cittadini e altri soggetti interessati per la durata di 60 giorni dalla pubblicazione dei due strumenti urbanistici sul Burt, Bollettino ufficiale della Regione Toscana, prima dell’approvazione definitiva. Alla discussione in consiglio comunale hanno partecipato anche i rappresentanti del gruppo di lavoro del Piano Operativo: Lamberto Cittadini e Anna Baglioni, rispettivamente, responsabile dell’ufficio edilizia e urbanistica del Comune di Roccastrada; Silvia Viviani, architetto e progettista del Piano Operativo e Gabriele Grandini, della società GeoEcoProgetti, che si è occupato della parte geologica, geografica e sismica degli strumenti urbanistici.

“I nuovi strumenti urbanistici – afferma Francesco Limatola, sindaco di Roccastrada -guarderanno a un futuro attento allo sviluppo sostenibile e qualificato e al recupero del patrimonio edilizio esistente, in campagna e nei centri urbani. La revisione degli strumenti urbanistici segna una vera e propria semplificazione burocratica e una crescita del territorio con interventi e progetti di qualità. Questo è l’obiettivo primario del ‘patto per la buona progettazione’, che consentirà progetti di qualità senza vincoli comunali, con iter più snelli, norme semplici e chiare, insieme al recupero del patrimonio edilizio esistente, fortemente incentivato con agevolazioni e facilitazioni. Ringrazio il gruppo di lavoro per la redazione dei due nuovi strumenti urbanistici, per i quali sarà fondamentale la fase di messa in moto. Una fase – aggiunge Limatola – che sarà resa più facile proprio grazie ai tecnici comunali che hanno fatto parte del gruppo di lavoro, chiamati per primi ad applicare la variante al Piano Strutturale e il nuovo Piano Operativo. La fase delle osservazioni che si apre adesso sarà rivolta a tutti coloro che vorranno portare un contributo e seguiranno presto altri incontri pubblici sui nuovi strumenti urbanistici”.

Le linee guida del nuovo Piano Operativo. Il nuovo strumento urbanistico prevede una riduzione degli ambiti territoriali, passati da quattro a tre, e delle Unità territoriali organiche elementari (Utoe), passate da sedici a tre e senza ulteriori ripartizioni. Nel territorio comunale rurale non è più prevista la distinzione fra esclusiva e prevalente funzione agricola, finora esistente e vincolante, e i manufatti esistenti nel territorio non urbanizzato potranno ospitare attività anche di tipo residenziale, commerciale, esercizi pubblici e servizi, direzionale, terziario e turistico-ricettivo. Nella destinazione residenziale, sarà possibile prevedere attività commerciali di vicinato, direzionali, artigianali, di servizio e turistico-ricettiva con riduzione dell’iter burocratico e abolizione dei relativi oneri che finora dovevano essere pagati al Comune, senza necessità di cambi di destinazione d’uso.

Nelle aree produttive e artigianali esistenti, inoltre, sarà consentito il cambio di destinazione d’uso con flessibilità verso le funzioni residenziale, commerciale di vicinato, direzionale, artigianale, attività di servizio e attività turistico-ricettiva di case vacanza, affittacamere e bed and breakfast. Il Piano Operativo prevede, infine, la possibilità di realizzare annessi agricoli, addizioni volumetriche e piscine sul territorio comunale rurale e urbanizzato e abolisce l’obbligo imposto dal Regolamento urbanistico vigente della Scia, Segnalazione certificata di inizio attività per interventi nei centri storici, a eccezione dei casi in cui sia richiesta da norme sovraordinate.

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