#amministrative2018

Scotto: «Concessione Cala Galera, qual è il rapporto tra amministrazione e imprenditori?»

lista Scotto

MONTE ARGENTARIO – «È arrivato davvero il momento che gli argentarini abbiano ogni possibile spiegazione e chiarimento sulla vicenda riguardante il prolungamento della concessione di Cala Galera» a parlare è il candidato a sindaco Luigi Scotto, della lista “Argentario: il progetto”.

«Una vicenda che, se non chiarita, può definirsi davvero “opaca” – dice Scotto -. Crediamo che un’Amministrazione non dovrebbe avere alcun rapporto con una struttura richiedente una proroga di concessione, se non quelli formali e istituzionali da tenere all’interno della struttura comunale. Esigiamo risposte chiare dagli amministratori in questione. C’è un parere legale che afferma che, all’epoca del rilascio della concessione, negli anni settanta, il Marina aveva sbagliato i suoi conti per difetto e noi, quindi, gli “rideterminiamo la data di scadenza della concessione allungandola al 2050”».

«Gli imprenditori dell’epoca hanno sbagliato i conti – afferma Scotto – e noi argentarini, generosi, allunghiamo loro la concessione di trent’anni. E, soprattutto, qual è l’interesse pubblico che si è inteso tutelare con un semplice atto di Giunta? Perché il Consiglio comunale è stato tenuto fuori da una decisione così importante? Mettendo a gara la concessione, per il territorio i benefici sarebbero stati enormi.
Sicuramente qualche decina di milioni liquidi da poter investire sul territorio. Un miglioramento e ampliamento del porto, magari con un nuovo sopraflutto in grado di accogliere grandi unità, con enormi benefici per il turismo e, non ultimo, per i lavoratori del porto che, inevitabilmente, sarebbero aumentati di numero, dovendo il porto coprire maggiori servizi».

«Caro sindaco – conclude Scotto, rivolgendosi direttamente ad Arturo Cerulli – crediamo tutti che sia arrivato il momento che tu, il vicesindaco e l’assessore rispondiate alle domande che vi stiamo ponendo. Una serie di mancate risposte farebbero davvero pensare a un’opacità, rispetto alla “faccenda Cala Galera”, intollerabile e deprecabile».

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