Sanità

Centrale unica 118: «Regione accentratrice. Mette a rischio la salute dei cittadini»

Pronto Soccorso 2018

GROSSETO – «La Regione Toscana sempre più matrigna nei confronti di ogni territorio che non corrisponda a quello della bella Firenze. Il rapporto, poi, peggior di gran lunga quando si ha a che fare con la Maremma, considerata da Enrico Rossi come la periferia senza valore». Afferma il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna.

«Il Comune di Grosseto, ad esempio, non può che essere assolutamente contrario all’ennesima azione di accentramento – prosegue il primo cittadino -: intendo la Delibera approvata dalla Giunta Regionale Toscana con la quale si vuole istituire la Centrale Unica di Risposta del Numero Unico di Emergenza 112 per tutto il territorio regionale a Firenze. Un servizio di così grande importanza e delicatezza, che richiede una prontezza e una precisione di risposta che solo una forte conoscenza del territorio può dare, non può essere localizzato sul capoluogo regionale con una scelta verticistica: urge una centrale unica per la provincia, ma deve essere posizionata a Grosseto».

«Pertanto, per aumentare la sicurezza e l’efficienza sul territorio in un ambito così rilevante per il cittadino, è necessario che vengano attuate tutte le iniziative necessarie affinché le centrali del capoluogo grossetano (112, 113, 117, 115, 118, 0564-26000) siano accorpate tutte in un’unica Centrale Operativa Interforze che risponda al Numero Unico d’Emergenza 112. Nel dettaglio, nel prossimo Consiglio comunale porteremo un Ordine del giorno che impegnerà l’Amministrazione ad attivarsi in tutte le sedi competenti per risolvere questa annosa situazione».

«Se si continua a decidere da lontano, senza conoscere le tipicità ed i problemi, e a calare dall’alto riforme che mal si coniugano con le singole realtà dei territori, il risultato sarà ancora quello di fare male ai cittadini. Non vogliamo “fare da soli”, certo, ma pretendiamo di avere peso contrattuale in queste scelte perché le professionalità che vivono e lavorano qui sono quelle che meglio di altre conoscono le tipicità e le criticità di questa zona. Se si continua a decidere altrove ed a occhi chiusi, scontri e di inevitabili disagi per la popolazione saranno all’ordine del giorno. Così si finisce per far male alla salute di tutti i cittadini». Conclude.

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