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Morte sul lavoro, la Cgil denuncia: «Poco personale per i controlli. Dall’inizio dell’anno i morti sono 160»

Incidente mortale sfasciacarrozze

GROSSETO –  «Ogni volta che c’è un morto sul lavoro ci ritroviamo a pronunciare parole che rischiano d’essere percepite come di circostanza. Ma per la Cgil non è così, e la morte di Luigi Bartiromo, 59 anni, merita che si riaffermi il principio del valore assoluto della sicurezza sui luoghi di lavoro. Allo stesso tempo ci tengo a manifestare la vicinanza della Cgil alla famiglia Bartiromo». Sono le parole di Claudio Renzetti, segretario della Camera del lavoro di Grosseto, che commenta con amarezza l’ennesimo incidente mortale sul lavoro in provincia di Grosseto.

«Quello delle morti bianche – aggiunge Renzetti – è un problema che sta tornando prepotentemente all’ordine del giorno. A livello nazionale sono già più di 160 i morti dall’inizio dell’anno. La ripresa economica inizia piano piano a dare risultati sul piano della produzione, ma il nuovo lavoro rimane nella stragrande maggioranza precario e si continuano a sacrificare formazione e standard di sicurezza, con le dotazioni organiche del personale pubblico destinato ai controlli nelle aziende che sono largamente insufficienti. Così che chi non ha intenzione di rispettare le regole di prevenzione dei rischi ha la possibilità di farlo senza correre il rischio d’incappare nei controlli e nelle sanzioni».

 

 

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