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Grosseto export inaugura la nuova sede: «Esportazioni in Maremma +5%»

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Grosseto export inaugura la nuova sede: «Esportazioni in Maremma +5%»
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GROSSETO – Oltre 43 anni di attività e di successi, 33 aziende associate in grado di soddisfare le richieste dei mercati internazionali grazie a prodotti autentici e di qualità. Questo è oggi Grosseto Export, un consorzio tutto maremmano, che porta l’agroalimentare italiano di qualità nel mondo. Nato nel 1974 per favorire l’internazionalizzazione delle aziende della provincia di Grosseto che operavano nei diversi settori, nel tempo, si è specializzato sull’agroalimentare, offrendo servizi alle piccole e medie imprese produttrici di food e wine, per promuovere il made in Italy nella grande distribuzione straniera.

La presentazione della nuova sede del consorzio, in via Aurelia Nord 76B a Grosseto, è stata l’occasione per parlare del programma promozionale 2018 e delle sfide future. Al taglio del nastro sono intervenuti, tra gli altri, l’onorevole Luca Sani, presidente della commissione agricoltura della Camera dei Deputati; Marco Remaschi, assessore all’agricoltura della Regione Toscana; Leonardo Marras, consigliere della Regione Toscana; Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco del Comune di Grosseto e presidente della Provincia; Riccardo Breda, presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno.

“Con più di 40 anni di esperienza – commenta il presidente del consorzio Daniele Lombardelli –Grosseto Export rappresenta una realtà solida e un punto di riferimento per le aziende italiane produttrici del settore agroalimentare, alle quali forniamo servizi innovativi, per cogliere tutte le opportunità che arrivano dai mercati esteri. L’export è fondamentale allo sviluppo sociale ed economico del nostro Paese, soprattutto nel settore agroalimentare. Il lavoro del consorzio si concentra soprattutto sull’incoming B2B (business to business), con operatori della grande distribuzione straniera che vengono a visitare le aziende e selezionare i prodotti. Grosseto Export, oggi, ha uno staff composto da giovani professionisti con competenze specialistiche e una sede moderna, dotata di una sala per videoconferenze, per ospitare eventi promozionali e degustazioni. Siamo parte di ReteExport Italia, la rete dei Consorzi Export italiani e partner attivo del progetto della Regione Toscana per la creazione di un distretto agroalimentare della Toscana del Sud.”.

“Siamo una realtà in crescita– prosegue Daniele Lombardelli- amplieremo la gamma dei soci aggiungendo altre produzioni di qualità, che vanno a completare ed arricchire la nostra offerta nell’intento di rispondere al mercato e di rendere il gruppo sempre più forte e completo. Non accogliamo chiunque: le aziende sono selezionate in base a criteri di qualità ed efficienza che rispondono a standard europei. Questo ci consente di attrarre operatori esteri che ricercano la qualità italiana. Il programma promozionale del 2018 si concentrerà sugli Stati Uniti, l’Europa dell’Est e la Scandinavia, ma ci sarà anche un’attenzione verso i nuovi mercati per il nostro Consorzio come Israele. Quello che auspichiamo è la massima partecipazione dei soci alle attività B2B consapevoli che l’appartenenza al Consorzio apre nuove opportunità difficilmente raggiungibili dalla singola azienda”.

Il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha ricordato come spesso i turisti scelgano un territorio «anche in base all’offerta enogastronomica». Il presidente della commissione agricoltura della Camera Luca Sani ha parlato del settore agroalimentare come del «Più virtuoso della nostra economia. Con il ministero dell’Agricoltura abbiamo fatto accordi con i principali portali di commercio on line contro il falso Made in Italy: quando si segnala la presenza di un falso scatta, da parte dell’operatore, la cancellazione del prodotto».

L’assessore regionale Marco Remaschi ricorda come «la toscanità sia un valore aggiunto. Non dobbiamo farci frenare da quelli che sono i nostri limiti: l’aggregazione e la dimensione delle aziende, aspetti su cui dobbiamo crescere. Con Leonardo Marras abbiamo lavorato per cercare di superare questi limiti. In due anni e mezzo avviamo e dato concretezza al bando per il distretto rurale. Sono stato in questi giorni a Bruxelles e la Regione ha deciso di mettere sul bando altri 15 milioni di euro per dare gambe al progetto».

Il capogruppo in Regione Leonardo Marras ha invece ricordato come Grosseto Export sia «il consorzio agroalimentare di esportazioni più importanti della Toscana. Tutto questo, da alcuni anni, senza soldi pubblici». Riccardo Breda, presidente della Camera di commercio, gli fa eco: «Grosseto export si è saputo rinnovare facendo impresa con i propri soci. L’export è una grande opportunità per questo territorio e al distretto agroalimentare della Toscana sud andrà agganciato il distretto del cibo».

Il programma promozionale 2018

L’incoming B2B

Febbraio: da Israele riceveremo 2 importanti società d’importazione che distribuiscono prodotti italiani a tutte le catene della grande distribuzione organizzata (GDO) d’Israele. Il primo incontro è programmato per il 20 febbraio con la Guild Enterprises, una grossa società di importazione di prodotti agroalimentari, con base a Tel Aviv, che ha una distribuzione su tutta Israele e contatti commerciali sui principali mercati occidentali.

Marzo: dalla Danimarca, arriverà a Grosseto una delegazione di buyers di uno dei primi 3 Gruppi GDO del paese che conta più di 80 supermercati; mentre dalla Repubblica Ceca, il distributore numero uno del Paese per quanto riguarda il canale Ho.re.ca;

Maggio: dalla Svezia avremo un grosso importatore di vino che si occupa di distribuire i vini italiani anche nei ristoranti di Stoccolma e delle principali città svedesi. L’operatore sarà accompagnato nella sua visita da un wine journalist che oltre ad assaggiare i nostri vini visiterà il nostro territorio per raccontare meglio ai consumatori svedesi da dove vengono i prodotti.

Il programma continua a Giugno con una delegazione dalla California; a Settembre dalla Bulgaria: sono previsti inoltre workshops con operatori della Francia e dell’Olanda.

Le ricerche per l’apertura di nuovi mercati

Parallelamente all’apertura ai mercati sopra descritta, il consorzio porterà avanti attività di ricerca nei mercati della Serbia; Ungheria; Repubblica Ceca; Germania; Lussemburgo; Israele.

Gli eventi fieristici

Il Consorzio Grosseto Export avrà un suo stand di rappresentanza al Cibus di Parma dove saranno esposti tutti i prodotti dei soci nonché saranno ospitati incontri con buyers, agenti e importatori di tutto il mondo.

E’ prevista la partecipazione ad altri importanti eventi fieristici come Marca Bologna e Sial Parigi.

I TREND DELL’EXPORT

L’export italiano sta vivendo negli ultimi anni un “momento d’oro” in tutti i principali settori produttivi ma, chiaramente, l’agroalimentare è il settore che sta facendo registrare le migliori performance.

L’export dei prodotti agroalimentari e dei vini italiani sta letteralmente “volando”. La voglia di prodotti “Made in Italy” sulle tavole di tutto il mondo è ormai un dato assodato, come confermano i quasi 40 miliardi di euro di fatturato export realizzati nel 2017, con un circa +7% rispetto al 2016.

I mercati principali si confermano essere l’Europa e gli Stati Uniti d’America ma risultati positivi vengono anche dall’Oriente, soprattutto Cina e Giappone.

In generale, possiamo dire che non c’è in questo momento un mercato che non abbia “voglia del nostro food o dei nostri vini”.  Dalle catene di specialità nel Midwest americano all’importatore di vini di Hong kong fino ai grandi gruppi GDO del Nord Europa, i nostri prodotti sono sempre ricercati. Questo grazie alla qualità, alle garanzie di salubrità per il consumatore, al fatto che da sempre siamo gli ambasciatori della nostra cultura, del nostro territorio, del nostro stile di vita.

Anche la Toscana con le proprie produzioni di qualità, registra un trend positivo. L’export agroalimentare toscano nel primo semestre 2017 ha avuto un valore pari al 6% del comparto nazionale, spinto dalle vendite di vino, salumi e formaggi. Nel dettaglio, la regione si trova al sesto posto in Italia (insieme a Trentino Alto Adige) dopo Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Campania. Anche la provincia di Grosseto segue lo stesso trend positivo, facendo registrare al I° semestre 2017 circa un +4% di esportazioni dei prodotti agroalimentari rispetto al 2016.

I dati positivi del trend nazionale e regionale si riscontrano anche sull’andamento export dei Soci. In totale gli attuali 33 soci del Consorzio Grosseto Export hanno maturato nel 2017 un fatturato export di circa 200 milioni di euro, pari a circa il 48% del loro fatturato totale. Rispetto al 2016, si è registrato fra i nostri consorziati un incremento della quota export su fatturato totale del + 5%.I principali mercati di destinazione del nostro export sono i paesi del nord Europa – come Germania e Gran Bretagna – e gli Stati Uniti.

Va messo in evidenza come buona parte delle nostre aziende realizzino le loro migliori performance proprio all’estero, riuscendo a trovare maggiori spazi per la propria produzione. Chiaramente non è mai semplice vendere all’estero, l’export è un processo lungo, costoso e denso di rischi. La competizione globale è enorme, certe volte anche a causa della concorrenza scorretta dei prodotti “finti italiani”. La piaga dell’Italian Sounding è ancora attuale e proprio la promozione del prodotto e del territorio di provenienza è uno dei modi di combattere questo odioso fenomeno.

Sebbene l’export agroalimentare italiano raggiunga risultati così positivi, i dati ci dicono anche che delle oltre 56mila aziende italiane del settore agroalimentare, solo 8.200 sono esportatrici abituali, vale a dire il 15% del totale, contro una media dell’intero settore manifatturiero italiano superiore al 22%.

La stessa propensione all’export, misurata dal rapporto tra fatturato estero e fatturato totale è pari al 23%, quando nel caso della Spagna supera il 28% e per la Germania arriva al 33% (Dati AGR-Osservatorio Agroalimentare)

Quali possono essere i motivi? Sicuramente le dimensioni aziendali ridotte, la scarsa propensione ad aggregarsi o fare rete nonché la riduzione dei sostegni pubblici in tema di internazionalizzazione. Questo porta le nostre imprese, seppur con prodotti d’eccellenza, a non cogliere le opportunità che l’export consente o a farlo in modo discontinuo e frammentario.

Per questo, oggi più che mai, riteniamo che lo strumento del Consorzio sia un ponte verso i mercati esteri sia per le aziende agli inizi del percorso di internazionalizzazione che per quelle interessate ad aumentare o consolidare la propria presenza all’estero.

Barbara Farnetani
2 Febbraio 2018 alle 15:51
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