Giustizia

Borghi: «La sezione Fallimentare del Tribunale chiude e viene trasferita a Livorno. Grosseto abbandonata»

Associazione Per Grosseto di Paolo Borghi

GROSSETO – «Territorio grossetano sempre più lontano ed abbandonato dalle istituzioni». Il commento è di Paolo Borghi presidente dell’associazione “Per Grosseto”. «Si apprende dalla stampa odierna che, a breve, la Sezione Fallimentare del Tribunale di Grosseto potrebbe chiudere per essere accorpata a quella del Tribunale di Livorno».

«Tale scelta è sbagliata e cagionerà un aumento delle spese per i cittadini grossetani che dovranno, loro malgrado, accedere a tale Giustizia, e rischia di compromettere irrimediabilmente assetti imprenditoriali già precari e gestiti in sede concorsuale, con pesanti ricadute occupazionali e sociali sul territorio – prosegue Borghi -. Si pensi, infatti, alle decine se non centinaia di creditori dei fallimenti che per far valere le loro ragioni creditorie, che, peraltro, saranno soddisfatte, se saranno fortunati, solo in minima parte e dopo anni, dovranno recarsi a Livorno e non più a Grosseto, incaricando, così, magari, più di un legale o si pensi alle procedure concorsuali come i concordati preventivi in continuità o le amministrazioni straordinarie relative ad imprese con vari dipendenti attive sul territorio».

«Con tutto il rispetto per la professionalità del Magistrato che si occuperà da Livorno della questione e senza con ciò volerne sindacare le capacità o competenze, infatti, ci si chiede con quale sensibilità per il territorio potrà avvicinarsi a tale realtà ? Che fine faranno i dipendenti delle aziende in crisi sottoposte al vaglio del Tribunale Fallimentare ? Da ultimo e non per ultimo, infine, ci si chiede quale sarà la ricaduta in negativo in termini occupazionali per il Tribunale e per i professionisti locali operanti nel settore dei fallimenti e che dovranno, così, spostarsi quotidianamente dalla nostra provincia a Livorno. Chiediamo una ferma presa di posizione dalle istituzioni locali per evitare tale ulteriore ennesimo sfregio alla nostra provincia ed al nostro territorio».

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