Storia e memoria

Anche a Magliano il progetto ‘Pietre d’inciampo’ per ‘riportare a casa’ i deportati

Pietre d'inciampo

MAGLIANO IN TOSCANA – Il progetto dell’artista tedesco Gunter Demnig di “riportare” idealmente a casa i deportati ponendo dei piccoli segni di memoria si è esteso anche ai sopravvissuti. Le pietre d’inciampo, piccoli sampietrini di ottone con i dati biografici essenziali dei deportati razziali, politici e militari incorporati nel tessuto urbano, hanno la funzione di ridare individualità a chi si voleva ridurre soltanto a numero. Un “inciampo”, quindi, che deve intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far riflettere chi si imbatte nell’opera. L’iniziativa, partita da Colonia nel 1995, ha portato ad oggi all’installazione di circa 60.000 “pietre” in tutta Europa, creando una mappa della memoria europea della deportazione, di cui anche Grosseto fa parte. Nel 2017 sono state installate davanti al Municipio 3 pietre d’inciampo, dedicate ad Albo Bellucci, Beppino Scopetani e Italo Ragni, deportati e morti nei campi di sterminio tedeschi.

Dal 9 gennaio anche Campospillo (Comune di Magliano in Toscana) farà parte di questa rete; alle ore 18 Gunter Demnig poserà un sampietrino in memoria di Tullio Mazzoncini, al quale è legata la storia della Resistenza nel territorio grossetano, prima, e della deportazione politica, poi. Convinto antifascista, subito dopo l’8 settembre 1943 prese parte alle prime riunioni del Comitato militare provinciale. Il 26 novembre 1943, su delazione, fu perquisita la tenuta di Campospillo, di proprietà della sua famiglia; la Guardia nazionale repubblicana trovò un ciclostile e copie di un foglio clandestino di propaganda, curato da Antonio Meocci.

Il conseguente arresto di Tullio Mazzoncini, Albo Bellucci e Beppino Scopetani portò all’inizio del 1944 alla loro deportazione a Mauthausen; solo Mazzoncini sopravvisse.

La tenuta era già stata individuata e segnata nella mappa dei luoghi di memoria del nostro territorio. Il gruppo di antifascisti poi deportati hanno qui un segno: il calco in bronzo del bassorilievo scolpito da Tolomeo Faccendi in ricordo dei deportati politici grossetani, già oggetto di valorizzazione in chiave memoriale da parte del progetto “Cantieri della memoria”, nato con lo scopo di legare storia e memoria del territorio all’arte.

La mattina dell’11 gennaio, sempre a Campospillo, sono previste su prenotazione visite guidate per le scuole alla pietra d’inciampo e al bassorilievo.

Info: www.isgrec.it tel/fax 0564.415219 | segreteria@isgrec.it

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