Massa marittima

Distretto agroalimentare: anche Massa Marittima ha aderito, via libera dal consiglio comunale

Entro fine anno saranno assegnati 140 milioni di Euro di finanziamenti nel settore primario a piccole, medie e grandi imprese

municipio Massa Marittima

MASSA MARITTIMA – Il Comune di Massa Marittima aderisce al Comitato Promotore del Distretto Agroalimentare della Toscana del Sud: lo ha deciso il Consiglio Comunale con la sola astensione del Consigliere di opposizione Gabriele Galeotti. Si tratta di un’opportunità aperta nel 2016 dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e accolta subito come un’occasione di sviluppo dalla Regione Toscana, volta alla valorizzazione del prodotto locale attraverso la sua messa in vendita diretta, ma anche tramite la trasformazione e commercializzazione delle produzioni agricole di base delle filiere interessate, all’interno di un “brand Toscano” di alta qualità ben riconoscibile. Ad illustrare nel dettaglio il progetto, presentato lo scorso anno a Follonica dal ministro Maurizio Martina e dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, è stato nel corso della seduta consiliare Fabio Fabbri, referente regionale dell’Accordo, che vede 66 Comuni sottoscrittori, 28 dei quali in Provincia di Grosseto. Quella che le Amministrazioni Comunali toscane vanno ad approvare è una partnership tra pubblici e privati che vede coinvolti, la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, come capofila, numerosi Comuni delle province di Livorno, Grosseto, Siena e Arezzo e Associazioni di categoria del settore agroalimentare.

Il Comitato ha il compito di ottenere, dalla Regione Toscana, il riconoscimento del “Distretto Agroalimentare della Toscana del Sud” e in una fase successiva di proporre al MIPAF un “Contratto di Distretto” per la valorizzazione del “Prodotto Toscano”. “Ora che in seguito alle ultime riforme normative il settore agricolo è tornato di competenza della Regione anziché delle Province- ha spiegato Fabbri- è necessario creare un organismo che superi le dimensioni delle piccole realtà comunali e abbia un intento comune di ripartenza economica, valorizzazione e sviluppo del settore primario, così da avere una maggiore opportunità di ascolto in sede di formazione del prossimo PSR che varrà circa 1 miliardo di Euro. Per le piccole, medie e grandi imprese del settore agroalimentare e agroindustriale, nel territorio del sud della Toscana ci sono finanziamenti per circa 140 milioni di Euro. Attraverso la procedura di manifestazione di interesse la Regione ha raccolto le disponibilità di aziende dei comparti Zootecnico, Cerealicolo, Orto-Frutticolo e Florovivaismo, Olivicolo, Lattiero Caseario e dell’Acquacoltura, a realizzare investimenti all’interno delle aree distrettuali e territori limitrofi, sulla base degli indirizzi della Giunta regionale. Entro la fine dell’anno- prosegue Fabbri- andremo a collaudo di tutte le progettualità. Considerando che l’agricoltura è tornata all’attenzione della politica europea e che ci troviamo ora a gestire sia i fondi ministeriali che quelli europei, crediamo che questa possa essere un’ottima occasione di sviluppo economico locale.

Al fine di creare reddito per i produttori di base ad esempio scatterà un meccanismo per cui chi avrà finanziamenti per un pastificio o simili, dovrà garantire al fornitore della materia prima, un prezzo del grano superiore a quello attuale, troppo basso per garantire una redditività sufficiente. Lo scopo- ha concluso Fabbri- è proprio quello di fare attenzione alla redditività, per tutti i soggetti della filiera”. Intanto a breve verrà convocata presso la Camera di Commercio, la prima assemblea che doterà il Distretto di un organo esecutivo, mentre a febbraio è prevista una visita a Grosseto del ministro Martina che intende prendere il progetto della Toscana del Sud come apripista a livello nazionale ed europeo. “Credo che sia un treno da non perdere assolutamente- ha commentato il sindaco Giuntini- che permetterà alle realtà più deboli di accedere a bandi di finanziamento. A questo proposito, rilevo infatti che i momenti oggettivamente migliori per il nostro territorio sono stati quelli delle sottoscrizioni di patti che includevano sinergie concrete e ampie come questa. Penso ai PASL di una decina di anni fa, ai Patti territoriali degli anni ’90, ecc., azioni che hanno fatto realmente crescere la provincia di Grosseto. Con il ricambio generazionale in corso nel settore primario e i Premi di Primo Insediamento, credo che si aprano fondamentali opportunità di investimento e sviluppo per un territorio come il nostro, con un’altissima percentuale di attività e terreni agricoli”.

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