Gavorrano

Gioco d’azzardo, a Gavorrano bruciati più di un milione di euro. Borghi: «Avevo ragione io»

Massimo Borghi

GAVORRANO – Nel nostro paese il re assoluto è il gioco d’azzardo, continuamente in crescita, anche in un periodo di crisi profonda e reale come abbiamo e stiamo ancora attraversando. Sono i più poveri che fanno bruciare le loro pur scarse risorse nel braciere di una illusione, che oltre ad ingannare agisce come una qualunque sostanza psicotropa, da dipendenza.

Oggi molti scoprono un nuovo termine “ludopatia” cioè dipendenza da gioco d’ azzardo, si moltiplicano le comunità di recupero e di converso aumentano pure le famiglie indebitate o ridotte sul lastrico, perché un loro componente è in preda al demone del gioco d’azzardo.

«Nell’estate del 2010 – spiega Massimo Borghi, coordinatore provinciale di Sinistra Italiana – dopo aver ricevuto numerosi cittadini ( soprattutto mogli e figlie) che mi ponevano in quanto Sindaco di Gavorrano, il problema del gioco d’azzardo e le loro condizioni di vita, decisi di fare una ordinanza, che non proibiva nulla, ma lanciava un allarme facendo venire allo scoperto sul territorio del mio Comune il problema, vissuto sino a quel giorno come un problema familiare, con vergogna e rassegnazione. Mentre la mia scelta veniva condivisa da importanti associazioni a livello nazionale come la Fondazione Caponnetto per la lotta contro le mafie, consapevoli del problema che avevo sottoposto all’attenzione dei cittadini ed anche del fatto che in molti casi dietro al gioco d’azzardo si cela il riciclaggio di soldi sporchi, il Capogruppo di maggioranza mi venne a trovare e nel mio ufficio mi comunicò che la mia ordinanza dava un colpo mortale all’economia del Comune di Gavorrano. Dopo poche settimane la mia maggioranza – 9 Consiglieri Comunali tutti del Pd-, si dimise facendomi decadere, dopodiché l’ordinanza senza che nessuno la difendesse fu parzialmente bocciata dal tar della Toscana».

«Nel 2015 la Corte Costituzionale con la sentenza 56 ha dato ragione alla mia ordinanza, e oggi molte istituzioni si muovono nel senso da me indicato allora con quella ordinanza, certo è tardi ma sono comunque felice di questo. Perché affronto oggi di nuovo questo tema? Perché ho avuto i dati sul gioco d’azzardo nel territorio del Comune di Gavorrano. Sono scioccanti e meritano di essere conosciuti».

«La spesa per il gioco d’azzardo nel comune di Gavorrano nell’anno 2016 ammonta a 7.435.509,83 Euro; le vincite sono 6.181.778,66 euro; il totale di soldi “bruciati” in slot, video poker ed altro sono ben 1.253.731,17 euro. Meno male che ero io che danneggiavo l’economia del nostro comune».

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